20 anni fa moriva Cesare Golfari. I Popolari lo ricordano

Tempo di lettura: 3 minuti
Cesare Golfari, morto a Lecco il giorno di Santo Stefano di vent'anni fa. Fu presidente della Regione Lombardia e senatore della Repubblica.
Cesare Golfari, morto a Lecco il giorno di Santo Stefano di vent’anni fa. Fu presidente della Regione Lombardia e senatore della Repubblica.

LECCO – Vent’anni fa moriva a Lecco Cesare Golfari. Era il 26 dicembre 1994 e il giorno di Natale aveva festeggiato anche il suo compleanno, che cadeva appunto il 25 dicembre.

Classe 1932, originario di Forlimpopoli e insegnante di professione, Golfari fu un esponente di spicco della Democrazia Cristiana.

Educatore, politico e pubblico amministratore, fu sindaco di Galbiate dal 1960 al 1970, presidente della Regione Lombardia dal ‘74 al ’79 e nell’87 fu nominato senatore della Repubblica, per essere poi rieletto nel 1992.

A vent’anni dalla sua scomparsa l’Associazione “I Popolari” di Lecco presieduta da Bruno Manzini l’ha ricordato con una messa celebrata nella cappella del Collegio Volta.

Cesare-Golfari_Lecco (4)Un rito che si rinnova in città anno dopo anno e che accomuna nel ricordo e nella preghiera coloro i quali nel corso della loro vita avevano scelto di impegnarsi in politica o nelle istituzioni, ispirando la loro azione al movimento cattolico, al popolarismo e al cattolicesimo democratico.

“Molti di loro – è stato ricordato durante la celebrazione eucaristica – aderirono alla Dc e al Partito popolare e si spesero con dedizione per il bene comune della nostra società”.

“Alcuni assunsero responsabilmente incarichi prettamente politici – è stato aggiunto – altri ricoprirono ruoli anche di rilievo nelle istituzioni locali o parlamentari. Tutti, in ogni caso, esplicarono un’intelligente e costante azione al servizio della comunità, contribuendo allo sviluppo e al progresso del nostro territorio e in generale del Paese”.

Significative le due frasi riportate sul pieghevole di presentazione dell’iniziativa. Una è di Alcide de Gasperi e recita: “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione”. E don Luigi Sturzo affermava: “Ho sentito la vita politica come un dovere e il dovere dice speranza”.

Intenso anche il ricordo di Cesare Golfari, semplicemente Rino per gli amici. “La storia – si legge sullo stesso pieghevole distribuito in occasione della celebrazione del rito religioso – ha già emesso il suo positivo e inappellabile giudizio su Golfari educatore. Ne sono testimoni le centinaia di insegnanti, di genitori e di alunni che hanno avuto la felice ventura di sperimentare direttamente le sue impareggiabili doti di insegnante e dirigente scolastico”.

Un'immagine d'archivio. E' il 1978 e Cesare Golfari commemora a Lecco davanti al monumento ai Caduti l'uccisione di Aldo Moro.
Un’immagine d’archivio. E’ il 1978 e Cesare Golfari commemora a Lecco, davanti al monumento ai Caduti, l’uccisione di Aldo Moro.

“E’ diffusa altresì nell’intera provincia – si afferma – la consapevolezza che la sua esperienza di amministratore locale è servita a forgiare schiere di amministratori comunali competenti e lungimiranti, capaci di coniugare una profonda sensibilità politica con una grande competenza amministrativa, per dare risposte alle nuove esigenze del territorio lecchese”.

“Il suo magistero politico – hanno scritto sempre “I Popolari” – e la sua sensibilità si sono rivelati preziosi in particolare per l’organizzazione dei servizi pubblici a livello intercomunale, in atteggiamento solidaristico, mediante l’utilizzo di strumenti giuridici quali i consorzi e le società pubbliche. La nuova Provincia di Lecco, poi, l’ha costruita Golfari. Lui infatti ha condotto il Lecchese a guadagnarsi l’autonomia istituzionale, resa operativa nel 1995, sei mesi dopo la sua scomparsa”.

Quindi la considerazione finale: “A noi il compito di rivisitarne l’esperienza, per ricavarne lo stimolo a costruire le nostre comunità, dalle più piccole alle più grandi, più libere, più giuste, più aperte al mondo. E’ il modo migliore per ricordare Rino Golfari”.