
MANDELLO – Il suo era un legame forte con la Moto Guzzi e in particolare con l’officina meccanica di Giorgio Ripamonti in via Cavour, dove lui abitava e dove nel 1919 Carlo Guzzi creò il primo prototipo, la GP Guzzi-Parodi. E dove sono custoditi attrezzi e macchinari di grande interesse per gli appassionati, tra cui un trapano progettato e costruito proprio da Ripamonti (detto “Ferée”) e Guzzi.
Andrea Trincavelli, per tutti Graziano, morto a Mandello all’età di 94 anni, mostrava con giustificato orgoglio quell’officina a tutti gli appassionati guzzisti, in particolare in occasione dei motoraduni organizzati nel segno della Casa dell’Aquila a lui così cara.
Proprio in quelle circostanze Trincavelli era solito ricordare che Giorgio Ripamonti era un fabbro ma soprattutto un meccanico esperto di motori impiegati nelle imbarcazioni da trasporto delle merci sul Lago Como, tipo gondole e comballi.

“Ferée”, parola dialettale che significa “fabbro”, era il soprannome di famiglia dovuto al fatto che il padre aveva un’attività di fabbro ferraio. Un uomo schivo ma dai molteplici interessi, in primo luogo la meccanica e i motori, poi la montagna, l’arrampicata allo sci.
Sempre Trincavelli amava spiegare che in quell’officina il non ancora ventenne Carlo Guzzi apprese i primi rudimenti di meccanica e si appassionò al mondo dei motori. Guzzi, milanese di nascita, figlio di un ingegnere meccanico e progettista, era solito frequentare Mandello in quanto la famiglia possedeva una casa di villeggiatura. E con la prematura scomparsa del padre (1906) la famiglia decise di stabilirsi definitivamente a Mandello.
Graziano Trincavelli era salito sul palco del cineteatro “De Andrè” nel 2014 per ricevere la medaglia e l’applauso dei presenti in occasione dell’evento organizzato per celebrare il novantatreesimo compleanno della Moto Guzzi, costituita come noto nel 1921.
I funerali di Trincavelli, padre di due figli (Giovanni e Maria Teresa), si sono svolti giovedì 18 agosto nella chiesa di San Zenone.
