Non ci sono più le mezze stagioni, non ci sono più gli uomini di una volta, le donne di una volta, non ci sono più i giovani di una volta, le mamme di una volta, le auto di una volta… e via all’infinito. Qualcuno dice peccato, altri per fortuna. Noi aggiungiamo non ci sono più le consuetudini di una volta. Già, perchè oggi, varcando la soglia di un noto bar del centro, ci siamo trovati già davanti a un albero di Natale fatto e finito. Eppure a dicembre mancano 21 giorni, e 30 tondi tondi al giorno dell’Immacolata Concezione (8 dicembre) data che per consuetudine (appunto) sancise l’inizio del periodo pre-natalizio a tutti gli effetti e “accende” luminarie e alberi di Natale.
“Ma come – abbiamo chiesto alquanto sorpresi – non siamo nemmeno a dicembre e già avete realizzato l’albero?”
Il titolare Patrizio Todeschini (il bar è il Frigerio di piazza XX Settembre) tra il serio e il faceto ci ha spiegato: “Bisogna combattere la crisi e noi lo facciamo anticipando il clima natalizio. La gente quando entra nel nostro locale vede l’albero e si rilassa, perchè crea già un clima di festa. Basta rimanere qui al bancone ad osservare e ascoltare i commenti della gente per capire che è la strategia giusta. I clienti salutano con favore la nostra composizione natalizia che, ripeto, li aiuta a distendersi e passare ancor più volentieri il momento di relax al bar”.
Ovviamente i lavori per gli addobbi non sono ancora finiti, fuori dal locale sono già apparsi due piccoli abeti e qualche ramoscello di pino per ora spogli, ma ancora per poco.
“Qui siamo avanti…”, ha chiosato Todeschini prima di tornare a rovistare tra scatole e scatoloni alla ricerca di palle e palline… Sarà, e comunque chissà, se l’istrionico titolare è così avanti da farsi trovare nel bel mezzo del mese di febbraio con bermuda e infradito per “anticipare l’arrivo dell’estate”.