LECCO – Ad uno ad uno, i nomi di tutte le vittime della mafia hanno risuonato nelle corte dell’ex pizzeria Wall Street, in passato la roccaforte del clan Coco Trovato, restituita alla collettività e rinata nel segno della legalità come pizzeria Fiore.
“Questo luogo anche dal punto di vista estetico manifestava la sua potenza, queste persone erano temute sul territorio, ora sono in carcere a scontare l’ergastolo e noi oggi qui stiamo celebrando un importante rito che rinnova il nostro impegno. E’ lo schiaffo più forte che possiamo dare alla criminalità organizzata”. A parlare è Guerrino Donegà, sindacalista della Cgil e portavoce di Libera in questa giornata particolare, un anticipo di quello che sarà il 21 marzo, quando in diverse città italiane l’associazione contro le mafie scenderà in piazza per manifestare per la legalità e per ricordare i morti mietuti dalle organizzazioni criminali.
E’ la 23esima Giornata di Ricordo delle Vittime Innocenti delle Mafie, la prima delle quali svolta a distanza di un anno dalla strage di Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo, e i poliziotti Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. “Non ci sono morti più importanti di altre, ricordiamo i nomi di tutte le vittime perché hanno tutte lo stesso valore, tutte sono state colpite da questa tragica maledizione del nostro Paese” ha continuato Donegà.
Sono stati gli studenti del Parini e del Comprensivo Stoppani a pronunciarne i nomi, mentre l’orchestra della scuola Stoppani ha intervallato l’iniziativa con momenti musicali insieme al coro della scuola Primaria Battisti.
“Un’iniziativa come questa, in questo luogo, è più che importante, non solo per quello che avveniva qui ma perché è nel cuore della città – ha commentato il consigliere comunale Roberto Nigriello – E’ un simbolo, ma più che i simboli valgono le nostre convinzioni, ciò in cui crediamo e che possiamo trasmettere agli altri”.
Il 21 marzo, da Lecco partiranno quattro pullman alla volta di Mantova, sede della manifestazione lombarda di Libera. “Mantova rappresenta come tutto il Nord quel luogo dove una volta qualcuno diceva che la mafia non esisteva, le indagini hanno dimostrato il contrario – ha sottolineato Donegà – è necessario che accanto al ruolo svolto dalla magistratura vi sia un’azione forte dei cittadini, un salto culturale rispetto a questa percezione della realtà”.
La città scelta invece per la manifestazione nazionale di Libera, quest’anno, è Foggia, “che non rappresenta solo la Puglia, non solo quella mafia che abbiamo imparato a conoscere con il nome di Sacra Corona Unita, li si sta manifestando una mafia sanguinaria che al contrario di altre, che non attirano l’attenzione con stragi e omicidi, solo lo scorso anno ha commesso 17 omicidi, è una mafia che spadroneggia non solo nelle campagne e rispetto alla quale c’è la necessità di affinare le armi della giustizia e movimentare le coscienze civili”