TACENO – Turismo, trasporti pubblici, sanità, istruzione e politiche sociali: si punta a dare nuova vitalità alle zone interne dell’Alto Lago, contro lo spopolamento si investe nello sviluppo economico, sociale e dei servizi forniti alla cittadinanza.
Questo l’obiettivo di un approccio sperimentale e innovativo, che si è sviluppato all’interno della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020.
Alla base della strategia si pone la constatazione che, in Italia, le cosiddette “aree interne” rappresentano circa il 53% dei Comuni a cui fa capo ben il 23% della popolazione nazionale: si tratta quindi in grande patrimonio, che tuttavia ad oggi è sottoutilizzato.
“Le aree interne individuate a livello nazionale, in collaborazione tra Ministero (DPS) e Regioni, sono accomunate da una serie di elementi di criticità (distanza dai principali centri, problemi demografici legati allo spopolamento) e conseguente abbandono del territorio e dalla presenza di interessanti risorse (ambientali, culturali, turistiche)” spiega Marisa Fondra, sindaco di Taceno, Comune capofila dell’Area Interna Alto Lago di Como e Valli del Lario.
Si tratta di uno dei quattro raggruppamenti lombardi individuati nell’ambito del progetto (i restanti tre sono Valtellina, Val Chiavenna, Oltrepò Pavese). Il partenariato locale vede 34 Comuni: 18 lecchesi e 16 comaschi (ora 32 a seguito della fusione di 3 comuni della Valvarrone).
Un percorso che ha preso avvio nel maggio 2016, con la candidatura nel mese di maggio, con incontri come quello di settembre a Casargo che “è stato per tutti noi di grande stimolo per lavorare a questo progetto in modo unitario – spiega Fonda – Siamo partiti dalla proposta di strategia e ci siamo raccontati, abbiamo esposto con passione e convincimento i problemi e le opportunità di questi Valli e di questo Lago” e a novembre è arrivata la conferma da parte di Regione Lombardia.
“E’ un’opportunità unica – prosegue il sindaco – sulla quale impegnarsi concretamente per rilanciare il binomonio Lago & Monti: un’occasione irripetibile per il territorio per fare sintesi e ragionare in termini di coesione, per ragionare su quale futuro si vuole perseguire, delineare dei percorsi operativi concreti e su quelli far convergere una serie di risorse, per sostenere il cambiamento”.
Il territorio beneficerà di risorse dedicate, dai programmi operativi regionali 2014/2020 (15 milioni di euro) e dalla legge di stabilità (3,7 milioni di euro), per supportare le iniziative che sono state definite nell’attività di co-progettazione. Riguardo all’istruzione, l’area propone il rilancio dell’offerta scolastica, attraverso una visione strategica, centrata soprattutto su due macro-obiettivi: potenziamento delle competenze di base degli studenti, con particolare attenzione a lingue straniere; potenziamento tecnologico delle strutture e rafforzamento del legame con le realtà imprenditoriali.
Per le politiche sociali si prevede il potenziamento delle reti territoriali e il lavoro sui giovani e con i giovani, e in campo sanitario il sostegno all’implementazione del presidi di Introbio e l’attivazione di un nuovo presidio a Bellano, oltre che accrescere il sistema di assistenza; c’è poi il potenziamento dei trasporti pubblici, anche della navigazione, la valorizzazione degli alpeggi in ambito agricolo e al turismo viene assegnato il compito di fungere da elemento di raccordo tra lago e monti, proponendo opportunità di fruizione integrata, che valorizza paesaggio e attività outdoor.
“Una grande sfida – commenta Marisa Fondra – e, per rendere vincente questo percorso, è stato fondamentale ricordarsi che la strategia di area non poteva ridursi alla solita lista di azioni o progetti con cui di norma si vanno a ripartire a pioggia dei fondi. Abbiamo dovuto sforzarci di ragionare in una logica di rete e di superamento della frammentazione che storicamente caratterizza i territori consapevoli che solo così si potrà, nel tempo portare dei cambiamenti significativi”.