Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del sindaco Virginio Brivio rivolta ai ai giovani e agli organizzatori del Campo per la Legalità
“Carissimi giovani, Cari organizzatori,
non posso evitare di aprire queste mie riflessioni con un ringraziamento – davvero non retorico – a tutti voi che avete organizzato e reso possibile questo Campo per la legalità, il primo in Lombardia, nella nostra Città.
Grazie a Libera e a Legambiente, che con perseveranza e impegno ci aiuteranno – nei prossimi giorni – a trasformare Lecco, e il suo territorio, nella “capitale della legalità”, un vero e proprio laboratorio di idee, confronto e lavoro su un tema delicato e importante.
Legalità, una parola apparentemente molto semplice: rispetto delle regole, conformità alla norma. Un principio, sembra scontato dirlo, al quale dovrebbe essere sempre ancorato saldamente il vivere di una comunità.
Legalità – come ama dirci Don Ciotti – che significa soprattutto lotta alle disuguaglianze, perché sappiamo bene che quando non esistono diritti e viene meno la speranza, si corre il rischio che “ciascuno – soprattutto chi è più debole – si arrangi per conto suo e con i mezzi che ha”.
Legalità come “motore” economico, garanzia per gli imprenditori e tutti gli attori del mondo del lavoro di poter operare con serenità e fiducia, assicurando benessere e sviluppo al proprio territorio.
Legalità è anche una Pubblica Amministrazione, a partire dagli Enti locali, che opera in modo trasparente, gestendo la “cosa pubblica” con la partecipazione diretta dei cittadini e assumendo scelte secondo regole chiare e procedure pubbliche.
La legalità, insomma, è un concetto articolato, che abbraccia molti aspetti del vivere collettivo. Si tratta davvero di una “esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune” (Educare alla legalità, CEI 1991).
La legalità è tuttavia un principio che a volte rischia di rimanere astratto, come fosse un ideale quasi più da predicare, piuttosto che praticare.
In questo senso la politica, soprattutto negli ultimi anni, non è stata in grado – o non ha voluto – essere all’altezza della situazione e fornire degli strumenti, o anche solo degli esempi, affinché si diffondesse nel nostro Paese una vera e radicata cultura della legalità.
Ecco perché questo Campo di volontariato e di studio che voi giovani animerete a Lecco – come tutti quelli che Libera rende possibili ogni anno su tutto il territorio nazionale – risulta particolarmente importante per tutti noi.
Perché la vostra presenza e il vostro impegno rendono concreto e visibili ai nostri occhi cosa significa legalità. Perché il vostro lavoro all’interno degli edifici di Lecco confiscati alla malavita organizzata ci ricorda che legalità significa fatica e voglia di “sporcarsi le mani”.
Per queste ragioni la Città di Lecco è onorata e felice di poter ospitare un’iniziativa di questo tipo, con tanti momenti di approfondimento, crescita e conoscenza, aperti anche alla partecipazione dei cittadini.
Ospitare il Campo per la legalità diventa, a sua volta, motivo di rinnovato impegno per tutti noi a non abbassare la guardia e proseguire – con coraggio e intelligenza – sulla strada della promozione della cultura della legalità.
Da questo punto di vista a Lecco sono già stati fatti dei passi avanti importanti.
Grazie alla positiva collaborazione tra istituzioni del territorio (Comune, Prefettura, Forze dell’Ordine…) e anche il contributo di istituti bancari, due importanti edifici gestiti in passato dalla malavita – oltre alla pizzeria Wall Street di via Belfiore oggi gestita dalla Prefettura – saranno presto restituiti alla collettività. Come sappiamo, infatti, il Consiglio comunale di Lecco ha approvato il piano che prevede che l’ex pizzeria di via Ghislanzoni verrà trasformata in un Centro di Aggregazione per Anziani, mentre l’appartamento di via Adamello sarà inserito nella rete degli alloggi destinati a fasce deboli della popolazione, con il prezioso apporto del Terzo settore.
Come Amministrazione comunale, nel nostro piccolo, abbiamo voluto dare dei segnali e assumere degli impegni precisi anche sul fronte della prevenzione.
In attesa che la materia venga ben chiarita dell’entrata in vigore del nuovo Codice Antimafia, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, abbiamo fornito indicazioni formali agli uffici comunali affinché tutte le procedure di affidamento degli incarichi e degli appalti siano condotte con grande scrupolo, prestando particolare attenzione alle certificazioni antimafia e alla qualità etica e morale dei soggetti con i quali il Comune si rapporta.
Inoltre, nell’ambito del Patto per la Sicurezza del territorio lecchese, il Comune di Lecco sta intensificando lo scambio di informazioni e dati con Prefettura e Autorità competenti relativi a contratti e appalti di lavoro, servizi e forniture, al fine di agevolare l’attività di prevenzione e contrasto della malavita da parte.
Sappiamo comunque che la strada da compiere è ancora lunga e che si tratta di passi importanti, ma non risolutivi di un fenomeno che anche qui in Lombardia e nel nostro territorio lecchese assume sempre più i caratteri dell’emergenza.
Tuttavia non abbandoniamo la speranza e la determinazione, che anzi vengono alimentate da occasioni e momenti come questo.
Proseguiamo insieme l’impegno – politica, enti locali, associazioni, giovani e cittadini – consapevoli che la legalità non è un valore che si conquista facendo la gara di chi strilla di più o avendo la pretesa di mettersi a tutti costi una medaglia sulla giacca.
Si tratta piuttosto di un paziente impegno di corresponsabilità, da perseguire in maniera collettiva e condivisa, ma che certamente porterà frutti per la nostra società”.
Virginio Brivio
Sindaco di Lecco