ERBA – Da domani, giovedì, tutti gli edifici del Canile di Erba saranno dotati di riscaldamento. Un grande successo per l’associazione Amici del Randagio e un aiuto importante per tutti gli ospiti che avranno un luogo caldo e riparato dove passare l’inverno.
A sottolineare l’importanza del traguardo raggiunto il responsabile del canile, Marco Folloni: “Quanto siamo riusciti a ottenere con gli interventi di questi anni è per noi motivo di grande orgoglio: il nostro è uno dei pochi canili in Italia gestito da volontari e interamente riscaldato – ha dichiarato – Questo ci permetterà di dare conforto a tutti i nostri cani, ma soprattutto a quelli più anziani e malati per i quali freddo e umidità sono una dura prova”.
Domani, il canile resterà chiuso al pubblico per permettere ai tecnici di installare il sistema di caloriferi a metano a completamento dei lavori già eseguiti negli scorsi anni negli altri due capannoni: “È stato un lavoro lungo per il quale dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci hanno sostenuto – ha proseguito Marco Folloni – Ringraziamo anche chi continuerà a aiutarci contribuendo con le proprie offerte a pagare le bollette”.
Con queste operazioni si concluderanno i lavori strutturali, ma gli edifici verranno costantemente sottoposti a manutenzione in modo che in futuro non si rendano necessari interventi profondi.
“La situazione a fine 2018 si dimostra costante – ha dichiarato Marco Folloni – Gli abbandoni continuano a verificarsi, ma in numero minore rispetto al passato anche grazie all’obbligo dei microchip. Un dato sicuramente più allarmante riguarda, tuttavia, l’aumento delle richieste di affidamento: ogni settimana riceviamo diverse chiamate da parte di cittadini che, per un motivo o per un altro, si rendono conto di non poter più tenere il proprio cane e quindi chiedono di affidarcelo”.
Il fenomeno richiede un grande dispendio di energie da parte del canile non solo per l’aumento di cani a carico, ma anche perché questi animali possono arrivare da situazioni di disagio che influenzano profondamente il loro carattere rendendoli più difficili. Per questa ragione, diventa sempre più difficoltoso per gli operatori riuscire a assegnare questi cani a chi ne fa richiesta con la conseguenza che questi rimangono molto più a lungo nella struttura.
“Non è tanto il numero a rendere complessa la gestione – ha concluso Marco Folloni – Quanto piuttosto l’alta percentuale di cani caratterialmente problematici, malati e anziani. Il rischio maggiore che si corre è che il cane venga riportato da noi perché la famiglia adottiva si scopre incompatibile con l’animale e viceversa: per questo, abbiamo strutturato una procedura che riduca al minimo la possibilità che si verifichino problemi di questo genere”.