‘Caos’ voto in Consiglio comunale, il segretario Luccisano chiarisce

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La votazione di lunedì sera in consiglio, nessun voto a sfavore ma la mozione delle minoranze è bocciata
Michele Luccisano

LECCO – “Alcuni articolo apparsi ieri e oggi sulla stampa locale sulla mancata approvazione nella seduta consiliare di lunedì 30 gennaio dell’ordine del giorno inerente la gestione attuale e futura del centro sportivo “Al Bione”, contengono informazioni che, non per colpa degli autori, non corrispondono al reale svolgimento dei fatti.

Riassumo qui la cronaca di quanto accaduto durante la seduta consiliare su questo solo punto della questione. Sul resto delle polemiche che hanno riempito la stampa locale dall’inizio dell’anno, avevo già ringraziato alcuni giornalisti che mi avevano chiesto un commento dicendo loro che lo stile corretto che mi impone l’incarico che rivesto e le responsabilità che ho per le funzioni che svolgo, mi inducevano ad evitaredi farlo. Sempre che interessi, lo farò in momenti più opportuni, anche per non turbare, con le mie repliche a delle dichiarazioni del tutto improprie, l’iter di un procedimento che è importante che si concluda positivamente e che impegna ruoli e responsabilità politiche e dirigenziali.

Ecco allora la storia di quanto è accaduto lunedì scorso in Consiglio comunale. Durante le dichiarazioni di voto sull’ordine del giorno (cioè prima della votazione) – questione Bione, mozione delle opposizioni (ndr) – , ho intuito che i Gruppi consiliari di maggioranza avrebbero optato per l’astensione, molto probabilmente per consentirne l’approvazione. Ricordo, in proposito, che il Capogruppo del Pd Sig. Gattari aveva chiesto di apportare una modifica non sostanziale al testo dell’ordine del giorno, così da poterlo favorevolmente votare; richiesta che i presentatori non hanno accolto.

Rammentando il contenuto di alcune norme dello Statuto comunale e del Regolamento del Consiglio comunale, ho avvertito il Presidente del Consiglio comunale del fatto che, alla luce di quelle norme, l’astensione avrebbe in realtà prodotto il risultato opposto, cioè la bocciatura dell’ordine dl giorno. Di questo mio colloquiare con il Presidente durante la seduta si sono accorti anche altri Consiglieri comunali, ai quali anche ho avuto modo di spiegare la questione facendo loro leggere le due norme che, lo dico con molta pacatezza, ma con altrettanta certezza, sono lapalissianamente interpretabili.

 

La votazione di lunedì sera in consiglio, nessun voto a sfavore ma la mozione delle minoranze è bocciata

 

Nella sostanza le due norme dicono che sono considerati votanti i Consiglieri che dicano si oppure no ad una proposta, ma anche quelli che si astengano. E che per approvare una proposta, i voti a favore devono essere la maggioranza dei votanti.

La soluzione per ottenere ciò che avevo intuito fosse l’intenzione dei Consiglieri dei Gruppi di maggioranza nella circostanza – cioè far approvare l’ordine del giorno senza votare a favore -, era altrettanto inequivocabilmente indicata nello stesso Regolamento del Consiglio comunale: rimanere in aula e, anziché astenersi, dichiarare di non partecipare alla votazione. Con questa semplice dichiarazione avrebbero concorso con la loro presenza a mantenere legale la seduta, e consentito pertanto di effettuare la votazione; ma, secondo la stessa norma, sarebbero in tal modo diventati Consiglieri non votanti, con la conseguenza che l’ordine del giorno sarebbe stato approvato anche con i soli voti dei Consiglieri dei Gruppi di opposizione.

La decisione di andare alla votazione ha, invece, prodotto l’esito che conosciamo: ordine del giorno non approvato perché il numero degli astenuti (18) ha superato quello dei favorevoli (14). E questi ultimi non hanno raggiunto la maggioranza dei votanti, cioè 17 voti su 32.

Concludo segnalando altre tre cose.

La prima è che non sono debitore di alcun approfondimento alla Commissione Capigruppo, posto che il tema l’ho indicato prima della votazione sull’ordine del giorno e subito dopo, anche in ordine alla eventuale presenza di giurisprudenza che sia intervenuta sulla legittimità di Statuti e Regolamenti più o meno uguali a quelli del Comune di Lecco; ovviamente ciò non esclude che io possa volentieri e debba confrontarmi ancora con i Capigruppo qualora lo ritenessero necessario e me lo chiedessero.

La seconda è che, su richiesta del Presidente del Consiglio comunale, ho fatto fare all’Ufficio di Segreteria generale una ricerca sulle deliberazioni che il Consiglio comunale ha approvato (o non approvato) nei tre anni precedenti, senza rinvenire alcun precedente nel quale una proposta di deliberazione sia stata approvata sulla base di un’interpretazione diversa da quella che ho dato lunedì sera.

La terza cosa è che trovo davvero fuori luogo immaginare soltanto per un attimo che un Segretario generale che si comporti come io mi sono comportato nella circostanza per garantire la corretta applicazione di norme statutarie e regolamentari nonché i diritti e le prerogative di tutti i Consiglieri, ma con la disponibilità a fornire, sempre nel rispetto di quelle norme, una via d’uscita conforme alla volontà dei Consiglieri, palesi invece uno scontro con il Sindaco. Il problema è, se mai, un altro”.

Il Segretario generale del Comune di Lecco
Dr. Michele Luccisano