Catalogo donne single. La Provincia dissente e lancia un appello alle “vittime”

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Adriana Ventura
Adriana Ventura

LECCO – Una presa di posizione forte e decisa quella della Consigliera di Parità della provincia di Lecco Adriana Ventura in merito all’ormai discusso catalogo di “Donne single di Lecco” che viene venduto in Rete e del quale abbiamo dato notizia ieri, giovedì.

La consigliera annuncia, esprimendo “forte dissenso a questo tipo di impresa”, di voler riservarsi di “intraprendere le azioni che il caso richiede” e invita “tutte le donne coinvolte a contattare l’Ufficio Consigliera di parità della provincia di Lecco per definire insieme un’azione decisa a tutela della propria dignità“.

“Ho avuto modo di vedere su internet l’annuncio relativo alla pubblicazione del ‘catalogo’ che offre un elenco di donne lecchesi che, sul proprio profilo Facebook, si sono dichiarate single; trovo l’iniziativa aberrante e forse, se ci metto un attimo di studio e di approfondimento, si può rinvenire anche qualche aspetto penale nel comportamento degli autori ‘geniali’ di questo catalogo. E’ vero infatti che l’evolversi della coscienza sociale, l’utilizzo diffuso di mezzi di comunicazione di massa, tra cui e in particolare Facebook, pongono il problema della individuazione della diffusione delle informazioni nei limiti della legalità, ove potenzialmente lesive della altrui reputazione, e contemporaneamente pone il problema dei diritti del singolo, al rispetto della riservatezza alla diffusione di notizie che, anche se veritiere, potrebbero mettere a repentaglio il valore dell’onore, tutelato dalla Carta Costituzionale, e dell’interesse pubblico alla diffusione di notizie di rilevanza pubblica”.

Quindi la consigliera Ventura prosegue: “Il rispetto della dignità della persona umana, fondamento della nostra Costituzione, è un grande diritto; la persona umana è il cuore della nostra Costituzione repubblicana, è un grande valore irrinunciabile e non commerciabile. E’ spiegabile il forte richiamo alla dignità della persona umana operato dalla Corte Costituzionale ove si legga l’articolo 3 della carta fondamentale: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge’. Emerge così che il principio della dignità sia proclamato (addirittura!) prima di quello dell’eguaglianza. Nel rispetto della libera iniziativa è chiaro e rafforzato questo richiamo, anche nell’articolo 41, sicuramente in sintonia con questa linea laddove recita: ‘L’iniziativa economica privata è libera, non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana’. Si fa anche pagare il catalogo e per di più senza aver acquisito il consenso delle protagoniste ‘utilizzate’, mercificando la figura della donna single come un qualsiasi prodotto di consumo pronto all’acquisto. Perciò fin d’ora esprimo un forte dissenso rispetto a ‘questo tipo di impresa’, riservandomi di intraprendere le azioni che il caso richiede. Invito pertanto tutte le donne coinvolte a contattare l’Ufficio Consigliera di parità della provincia di Lecco per definire insieme un’azione decisa a tutela della propria dignità”.