LECCO – Tre onorificenze dell’Ordine del merito della Repubblica italiana e due decreti di autorizzazione a fregiarsi del titolo di commendatore dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro.
Cinque riconoscimenti e una cerimonia di consegna particolarmente significativa perché coincisa con il saluto alla città di Lecco da parte del prefetto Antonia Bellomo, destinata come noto a Matera.
A ricevere giovedì 18 dicembre proprio dalle mani del prefetto il titolo di commendatore dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro sono stati il lecchese Alfredo Colombo e Mario Sesana di Casatenovo.
Dopo di loro è toccato a Leardo Callone, il nuotatore derviese conosciuto con il soprannome di “caimano del Lario”, ricevere il diploma di cavaliere della Repubblica attribuitogli con decreto del Presidente Giorgio Napolitano in data 2 giugno 2014. Ad affiancare il prefetto nella consegna è stato Elvio Frisco, delegato provinciale del Coni.
Il palmarès di Callone comprende una lunga serie di vittorie e di imprese sportive di cui si è reso protagonista in particolare sulle lunghe distanze. Basti dire che nell’agosto del 1981 realizzò la sua prima grande impresa, ossia attraversare a nuoto la Manica, coprendo la distanza (dunque le 21 miglia marine che separano Dover da Calais) in 13 ore e 17 minuti, tempo che gli valse il record italiano. Il vecchio primato apparteneva al barese Paolo Pinto, che sul finire degli anni Settanta del secolo scorso aveva effettuato quella stessa traversata in circa 16 ore.
Dieci anni dopo il “caimano del Lario” sfidò e vinse il tenebroso Loch Ness. Attraversò infatti il mitico lago scozzese, dando tra l’altro il via alla sua traversata dopo essersi immerso nelle immediate vicinanze della “tana del mostro”, dove le acque – oltre che gelide – sono nerissime per la presenza di legname sul fondo. Callone nuotò in quell’occasione per quasi cinque ore e arrivò a Loch End. Un’altra grande impresa era alle spalle, ma come detto molte altre ne sarebbero seguite.
“Sono onorato di ricevere il cavalierato – ha commentato Leardo Callone – e vi assicuro che non abbandonerò la strada della solidarietà, che ha già visto concretizzarsi il progetto di realizzare una clinica e una chiesa in Guatemala in ricordo di mio figlio Nicola, che non c’è più”.
Dopo Leo Callone è stato Francesco Silverij, attuale presidente dell’Apaf – Agenzia provinciale per le attività formative e del Centro di formazione professionale alberghiero di Casargo, a ricevere il diploma con la stessa onorificenza di cavaliere. A fianco del prefetto Bellomo, in questo caso, vi era il sindaco di Mandello, Riccardo Mariani.
Più volte consigliere comunale proprio a Mandello, Silverij ha ricoperto una serie di cariche istituzionali. E’ stato assessore (oltre che a Mandello anche del Comprensorio lecchese) e vicesindaco, membro del consiglio di amministrazione di Silea e del Collegio sindacale delle Ferrovie Nord Milano, oltre che presidente di Seruso Spa.
“Quest’ultima esperienza al Cfpa di Casargo – ha detto Silverij dopo aver ritirato il diploma – è sul piano umano, prima ancora che su quello professionale, forse la più gratificante”. “Sono fiero – ha aggiunto – di aver portato questa scuola al vertice e di poter offrire a tanti giovani uno sbocco professionale”.
E’ quindi seguita la consegna del diploma di commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana a Enrico Derflingher di Varenna, da tre anni presidente degli chef italiani. Tra i primi a complimentarsi con lui il presidente della Camera di Commercio di Lecco, Vico Valassi.
Chef personale della casa reale inglese a soli 27 anni, unico italiano ad avere ricoperto quel ruolo, è stato in seguito alla Casa Bianca, residenza ufficiale del presidente degli Stati Uniti, con George W. Bush senior, per essere poi nominato tra i primi dieci chef del mondo.
Dopo avere aperto la “Terrazza” dell’Eden di Roma e essere approdato alla conduzione del prestigioso Palace Hotel di St. Moritz, Derflingher ha aperto e gestito a Tokyo oltre 30 ristoranti italiani. Nel 2009 è stato nominato ambasciatore della cucina italiana nel mondo.
Ha cucinato in più occasioni per Francesco Cossiga, presidente della Repubblica dal 1985 al 1992, e per l’attuale Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
“Sono stato legato a entrambi – ha detto dopo aver ricevuto la prestigiosa onorificenza nell’aula magna del Politecnico – e di loro conserverò per sempre un bellissimo ricordo”.
Dopodiché un grazie sincero ai suoi genitori. “Se sono arrivato fin qui e ho potuto togliermi soddisfazioni così grandi – ha affermato – lo devo anche a loro”. E dalla platea è scaturito spontaneo l’applauso.
DI SEGUITO, LA GALLERIA FOTOGRAFICA DELLA CERIMONIA DI CONSEGNA DELLE ONORIFICENZE NELL’AULA MAGNA DEL POLO DI LECCO DEL POLITECNICO