Cgil contro l’austerità, mercoledì lavoratori in Piazza Garibaldi

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LECCO – Cgil in piazza anche a Lecco il prossimo mercoledì, 14 novembre, con lo sciopero generale di 4 ore nell’ambito della mobilitazione sindacale europea contro l’austerity, imposta da molti governi nazionali del vecchio continente come ricetta alla crisi del debito sovrano. Il capoluogo manzoniano si animerà con un presidio in Piazza Garibaldi che vedrà la presenza dei lavoratori in arrivo dalla Brianza, grazie anche ai pullman previsti per raggiungere la città e che partiranno da Cernusco Lombardone e Casatenovo, con tappe a Barzanò e Oggiono.

Non poche le motivazioni che hanno spinto il sindacato allo sciopero: la legge di stabilità, attualmente al vaglio del Governo, i tagli al comparto Istruzione e agli Enti Locali, il bisogno di sostenere lo sviluppo economico tutelando i diritti e la democrazia sul posto di lavoro.

Sappiamo che l’Italia sta pagando un prezzo troppo alto per scelte europee, per questo la manifestazione si inserisce in un contesto più ampio, quindi il no all’austerità e sì alla crescita e allo sviluppo, condiviso dai sindacati europei – ha spiegato il segretario generale di Cgil Lecco, Wolfango Pirelli – Esiste poi una specificità nazionale, con una rivendicazione esplicita nei confronti del Governo Monti. In particolare il sindacato ha sollecitato la necessità di un intervento per accrescere la disponibilità economiche nelle tasche dei lavoratori per poter riattivare i consumi interni. Abbiamo fatto una proposta secca: la detassazione delle tredicesime. Vogliamo, per così dire, costringere anche il nostro Paese a fare i conti, non con processi di austerità ma con una crescita possibile, che passa dai consumi ma che può diventare nuova politica industriale ed economica”.

Permane quindi un giudizio negativo sull’operato del Governo italiano?

“Beh, intanto abbiamo ricevuto un testo di stabilità iniziale che non andava bene e sta cambiando anche per nostre pressioni e sollecitazioni. Abbiamo denunciato come la riduzione dell’Irpef accanto all’aumento dell’Iva in realtà facesse pagare ai lavoratori dipendenti dei costi eccessivi; stiamo lavorando affinché cambi questa parte del provvedimento. Se così rimane, il senso di questo governo è stato quello di lunghi 12 mesi di interventi esclusivamente di austerità. Non si sta aiutando la crescita, questa è la nostra critica: ci vogliono investimenti e scelte diverse che aiutino l’economia a mettersi in moto”.

Sul tavolo ancora la questione esodati con la bocciatura, martedì, dell’emendamento che avrebbe esteso la copertura dagli attuali 130 mila ad altri 10 mila lavoratori.

“E’ accaduto qualcosa di grave. La Commissione Bilancio ha bocciato una proposta che veniva ad unanimità dalla Commissione Lavoro, sostenendo che non esiste una copertura finanziaria; una cosa peraltro non vera perché, come più volte spiegato dall’On. Damiano che è stato uno dei relatori del provvedimento, le risorse erano state trovate attraverso un meccanismo di solidarietà, con un contributo ad hoc dai redditi più alti. Credo che a questo punto l’Aula parlamentare dovrebbe ripristinare quell’emendamento, perché non è accettabile la copertura della metà delle situazioni reali, da noi stimate in oltre 300 mila persone in tutta Italia e con un’alta percentuale in Lombardia. Il rischio è quello di esplosione sociale tra il 2013 e il 2014”.