LECCO – Dopo gli striscioni di protesta, ora è apparsa una nuova scritta dinnanzi al cantiere della nuova Lecco-Bergamo a Chiuso, che vuole essere un ‘promemoria’ per la politica: la promessa di riqualificare la zona entro maggio del prossimo anno venga rispettata.
Domenica, 1 luglio, l’area dei lavori torna formalmente in possesso della Provincia, questo dopo l’accordo con l’impresa del gruppo Salini, estromessa dalla realizzazione dell’opera a conclusione di una lunga trattativa legale.
In attesa che i lavori vengano di nuovo appaltati, con tutta probabilità da Anas che subentrerà all’ente provinciale, la Provincia potrà ora provvedere ad effettuare quegli interventi mitiganti la presenza del cantiere.
E’ quanto promesso dalla Provincia nell’ultimo incontro tra amministrazione provinciale e residenti che da anni ormai patiscono disagi. “Abbiamo voluto ribadire e mettere ben visibile l’impegno che il presidente Polano e l’ing Angelo Valsecchi hanno preso nell ultima assemblea” fanno sapere dal Comitato dei Cittadini di Chiuso.
La riqualificazione consisterà nell’ultimazione del tratto di Corso Bergamo che va dalla chiesa del Beato Serafino alla rotatoria permettendo di dividere i due sensi di marcia; la costruzione di un marciapiede pedonale a monte della strada e di un tratto di ciclabile a lago che, dalla chiesa, permetterà di ricongiungersi con la sopraelevata in direzione del Bione.
Inoltre i residenti chiedono l’arretramento del cantiere, lasciando un unico accesso allo scavo da via Morazzone, l’accesso alla chiesa da corso Bergamo anche per le persone disabili, la realizzazione di un’area di sosta per autobus al fianco di corso Bergamo, il rifacimento della strada pedonale tra via Morazzone e il cimitero, la sostituzione delle barriere che oggi circondano il cantiere con altre esteticamente meno impattanti, il rifacimento dell’ingresso del parco pubblico ed infine una segnaletica verticale che valorizzi la Chiesa del Beato Serafino.