Chiusura delle Questure, il Sindacato: “Progetto scellerato”

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Questura Lecco

 

LECCO – “Un progetto scellerato, frutto di una valutazione fatta sull’unico ragionamento del risparmio”: non usa mezzi termini Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, per definire la pesante situazione della chiusura delle Questure, ventitrè in tutta Italia Lecco compresa. Si parla di una revisione delle strutture di Polizia del 25% circa.

Il Segretario è intervenuto questa mattina all’assemblea generale indetta dal Coisp Provinciale di Lecco presso la Questura di Corso Promessi Sposi. Presenti con lui Franco Bruno, Segretario Generale Provinciale del Coisp di Lecco, Daniele Ottaviani, vice Segretario Provinciale e Alessandro Camerota, vice Segretario Regionale.

 

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Da sinistra: Daniele Ottaviani, vice segretario Provinciale Coisp Lecco, Franco Bruno, segretario generale provinciale Coisp Lecco, Franco Maccari, Segretario Generale Coisp e Alessandro Camerota, vice segretario regionale Coisp

 

Lo sconforto e la preoccupazione sono diffusi, come testimoniato: “Siamo sconcertati da un progetto messo a punto da persone incompetenti che non hanno idea di cosa significhi il nostro lavoro per il territorio. Siamo stati avvisati dei tagli dal capo di Polizia, il nostro dipartimento non è stato nemmeno coinvolto per prendere delle decisioni” è la polemica avanzata dai sindacalisti.

180 poliziotti sono attualmente presenti negli Uffici della Questura di Lecco, suddivisi nei diversi settori, in attesa di scoprire come verranno redistribuiti. Una perdita enorme, come commentato da Maccari, che inciderà profondamente sulle attività di sicurezza: “Non parliamo solo di fronteggiare i comuni problemi di criminalità ma anche i problemi sociali, tutto il lavoro delle indagini, i servizi segreti e molto altro. Il territorio ha bisogno di strutture come la nostra, punto di riferimento anche per tutte le altre forze di polizia: togliere questa attività e delegarla a qualcun altro, lontano, vuol dire portarla lontano dai problemi specifici che i cittadini di un dato territorio vivono, e le conseguenze si faranno presto sentire”.

Franco Massaro_Segretario Generale Coisp
Franco Maccari

A non convincere il sindacato della bontà del provvedimento è la parallela chiusura e redistribuzione delle Prefetture: “Non ha alcun senso, le competenze sono totalmente diverse: quella della Prefettura è politica, quella delle Questura è tecnica” ha detto Maccari “ma  è chiaro che un collegamento è stato fatto altrimenti non si capirebbe come mai a fronte di 23 Prefetture chiuse verranno chiuse proprio 23 Questure e 23 stabilimenti dei Vigili del Fuoco”.

Il bilancio tracciato dal Segretario Generale è pesante: “La situazione ricorda quella di 30-40 anni fa, quando il disagio sociale e l’instabilità erano diffusi. Penso però che un punto così basso non sia mai stato raggiunto”. A rendere le cose più difficili, come riferito, è la totale mancanza di prospettive: “Siamo a zero, non c’è possibilità di dialogo in alcun modo”.

Tra i vari argomenti discussi durante l’assemblea del Coisp segnalata anche la proposta del governo di dare nove euro come rinnovo del contratto di lavoro scaduto da più di sei anni: “Una vergogna – hanno commentato i sindacalisti – durante la manifestazione abbiamo lanciato 9 euro di monete contro il Parlamento, che se li tengano. Oltre tutto abbiamo scoperto in seguito che il rimborso lordo ammontava a 7,80 euro… un insulto al nostro lavoro e alla nostra carriera di servitori dello Stato”.

A preoccupare è anche la decisione di fissare il blocco del turn over delle forze di Polizia al 50%, un dato increscioso a detta di Maccari vista la consistente perdita di personale degli ultimi 30 anni e di un notevole innalzamento dell’età media, passata in dieci anni da 37 a 45: “Un esercito di vecchi, ogni 5 anni perdiamo 10  mila poliziotti, cioè il 10% delle forze. Il turn over al 50% è  l’ennesima batosta”.

 

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Lecco, come ricordato, verrà accorpata a Como: “Sono convinto che la vostra Questura sia stata presa di mira – ha detto Maccari in conclusione – questo territorio non è particolarmente segnato da episodi di criminalità che potremmo definire quotidiana ma sappiamo bene che a preoccupare è ciò che sta sotto questo strato: le zone prolifiche come questa sono da sempre bersaglio della delinquenza organizzata e le recenti indagini che hanno interessato Lecco e i suoi dintorni lo hanno dimostrato. Per fare le indagini però occorrono gli uomini e gli strumenti, ossia quello che il Governo sta togliendo al territorio”.