
LECCO – Se la ciclopista tra Lecco e Abbadia resta ancora oggi una chimera, con il cantiere di nuovo fermo e il contratto tra Anas e l’impresa appaltatrice in fase di risoluzione, si punta almeno all’apertura del tratto tra il capoluogo e l’Orsa Maggiore.
E’ quanto chiedono alla Regione il sindaco Virginio Brivio e il primo cittadino di Abbadia, Cristina Bartesaghi, insieme al presidente della Provincia, Flavio Polano, in una lettera indirizzata al governatore Roberto Maroni.
“Il precipitare della situazione, con la mancata realizzazione della passerella ciclopedonale lungo la SS36 che il territorio aspetta da anni, sta generando sconforto tra i cittadini – scrivono sindaci e Polano al presidente lombardo – e di conseguenza forte preoccupazione tra le amministrazioni comunali e quella provinciale”.

L’ennesimo stop ai lavori e il riappalto dell’opera, che dovrà subire oltretutto una variante al progetto nel tratto tra Pradello e Abbadia, allungheranno nuovamente i tempi e metteranno di nuovo alla prova la pazienza del territorio.
Eppure un tratto di pista già esiste, un guardrail la divide dalla carreggiata stradale, tanto da essere utilizzato, pur essendo ancora formalmente chiuso, dagli amanti del jogging e dai giovani che si spostano verso la spiaggia e la vicina discoteca. Mancano le opere di asfaltatura, illuminazione e sistemazione delle protezioni, interventi che potrebbero essere eseguiti se venisse scorporato dall’appalto dell’intera opera.
Lecco, Abbadia e Villa Locatelli chiedono alla Regione “un diretto e autorevole intervento” affinché Anas recepisca la richiesta avanzata dagli enti lecchesi.
La Provincia sarebbe disponibile a subentrare nella realizzazione di questi lavori, facendosi assegnare le risorse necessarie da Anas e il Comune di Lecco si prenderebbe in carico la gestione diretta e la manutenzione ordinaria della passerella ciclopedonale.

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