Cittadinanza civica ai figli di migranti: è scontro in Comune

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La consegna delle cittadinanze civiche ad Osnago alla presenza dell'ex ministro Kyege
La consegna delle cittadinanze civiche ad Osnago alla presenza dell’ex ministro Kyege

LECCO – Ad inaugurare l’iniziativa nel lecchese era stato il Comune di Mandello, sull’esempio di tantissime altre cittadine italiane, il primo a decidere di concedere la cittadinanza civica ai figli di stranieri nati in Italia ma ad anticiparlo sulla consegna degli attestati era stato Osnago, lo scorso gennaio, alla presenza dell’allora ministro Cecile Kyenge.

Ora anche a Lecco è iniziato il dibattito sul tema e il PD ha presentato un provvedimento analogo a quello di altre amministrazioni comunali, per concedere il riconoscimento ai bimbi nati in città da genitori migranti e residenti nel capoluogo.

Salvatore Rizzolino (PD)
Salvatore Rizzolino (PD)

“E’ una proposta di deliberazione del consiglio comunale che si costituisce di pochissimi articoli e che ha il compito di favorire il processo di integrazione dei figlio degli immigrati – spiega il prof. Salvatore Rizzolino, capogruppo della commissione consigliare III – Il provvedimento si rivolge esclusivamente ai bambini che, risiedendo già all’interno del comune e all’interno del nostro Paese, intraprendono automaticamente un processo di cittadinanza. Questo provvedimento ha solo lo scopo di creare un momento celebrativo in cui questo loro percorso viene formalizzato ed acquista una rilevanza anche davanti a tutto il resto della comunità”.

L’iniziativa dei democratici, appoggiata anche dal resto della maggioranza, ha trovato la forte opposizione dai partiti di destra, in particolare di Fratelli d’Italia e dell’esponente di NCD, Antonio Pasquini:

“Come un temporale di primavera, annunciato ma molto fastidioso ogni tanto qualche consigliere del pd presenta in commissione ordini del giorno inutili, ideologici, privi di una vera utilità ma che servono a mascherare l’ incapacità di una maggioranza consiliare che cerca di recuperare qualche effimero consenso – ha commentato Pasquini – Oggi, ormai ci dobbiamo confrontare con questo centro sinistra radical chic, che davanti al dramma vero, serio dell’immigrazione e davanti all’altrettanto dramma delle migliaia di giovani disoccupati che fuggano dal nostro paese in cerca id una speranza e di un futuro, preferisce discutere sul sesso degli angeli. Basta per favore. Disposto a confrontarmi sul tema dello Ius soli in qualsiasi sede ma basta a registri, elenchi, onorificenze targhe e patacche. Siate seri”.

Antonio Pasquini
Antonio Pasquini

Dello stesso tono il parere dell’esponente di FDI, Giacomo Zamperini: “La posizione del PD è pre-concettuale e non si rende conto che così facendo svantaggia chi è qua da più anni in Italia, lavora qui, è integrato, conosce la lingua ed ha davvero diritto di avere la cittadinanza. Con questa proposta stabiliscono che chi nasce a Lecco abbia la sua cittadinanza civica, del tutto simbolica e fatta di cerimonie. La cittadinanza va guadagnata ed è sbagliato darla anche simbolicamente a chi non ha determinati requisiti: parlare la lingua italiana, conoscere la storia del nostro Paese e avere un minimo di educazione civica. Serve un test, anche semplice, per verificare questi requisiti, altrimenti si discriminano altri stranieri che non hanno ottenuto così facilmente questo privilegio”.

Dichiarazioni che non scalfiscono la convinzione della maggioranza: “Sappiamo molto bene che il provvedimento ha un valore simbolico, ma a volte le cose simboliche hanno comunque un’effettiva corrispondenza nella realtà di tutti i giorni – ha commentato Rizzolino – Questi bambini sono nati a Lecco, frequentano le scuole di Lecco, respirando assorbono la nostra cultura e i nostri valori. Crediamo che questo vada loro riconosciuto e possa aiutarne e favorirne il processo di integrazione nella comunità locale”.