Da Piazza XX Settembre la maratona radiofonica contro l’Aids

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LECCO – L’informazione passa anche dalla radio e in occasione della Giornata Mondiale di Lotta contro Aids, medici e rappresentanti di associazioni e istituzioni si sono alternati ai microfoni di Rete104, in una maratona radiofonica che ha preso il via nella tarda mattinata di sabato direttamente da piazza XX Settembre. 

L’iniziativa ha visto impegnati gli assessorati alle Politiche e alla Cultura del Comune di Lecco in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco, l’Ufficio Scolastico per la Lombardia e le Associazioni Renzo e Lucio e Anlaids onlus.

Tra gli “speaker” della giornata, insieme ai dj di Rete104 (Stefano Pellegrino, Mattia Savioni e Simone Mattioli), anche gli assessori comunali Michele Tavola e Ivano Donato.

Numerosi i giovani che hanno visitato il gazebo dell’Anlaids Lecco, mentre i volontari dell’associazione Renzo e Lucio, insieme al proprio presidente Mauro Pirovano, distribuivano materiale informativo sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

“E’ bello vedere ragazzi e ragazze che si interessano, chiedono informazioni; questo è fondamentale per prevenire malattie come l’Aids – ha commentato l’assessore Donato – Oltretutto la nostra provincia è uno dei territori dove si è riscontrata un’alta percentuale di casi di contagio da Hiv. Il dato è senz’altro dovuto ai tantissimi che ogni anno effettuano il test, questo è  sintomo di grande sensibilità e attenzione al problema”.

E se l’informazione è fondamentale per contrastare il diffondersi del virus, l’associazione Anlaids Lecco si è rivolta direttamente agli studenti delle scuole superiori, attraverso un questionario per valutare il grado di consapevolezza dei giovani rispetto alle malattie sessualmente trasmissibili: “La loro conoscenza è discreta ma ci sono delle importanti lacune – ha spiegato il presidente della onlus, Luca Mazzucchi – in molti non conoscono le diverse patologie e soprattutto su questo c’è scarsa comunicazione nelle famiglie; solo il 28% , su un campione parziale di circa cinquecento alunni, ha risposto di averne parlato con i proprio genitori”.

 

 

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