Evasione fiscale: Abbadia e le valli tra
le aree più a rischio

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LECCO – Secondo i dati elaborati dall’Agenzia dell’entrate elaborati su base IRAP, nel quadriennio 1998 -2002 in provincia di Lecco si sono evasi ben 1,1 miliardi di euro, pari al 27,8% della ricchezza prodotta in quei quattro anni; una percentuale che sale al 31,3% per la provincia di Sondrio e del 33,9% per Lodi, prima in questa ben poco lusinghiera classifica.

Queste solo alcune delle statistiche emerse nella relazione condotta dall’istituto IRES e commissionata dallo SPI Lecco, il sindacato dei pensionati della Cgil che ha voluto indicare ai Comuni una possibile via da seguire per recuperare risorse, spesso carenti a causa dei tagli, da investire nel welfare: perseguire l’evasione fiscale.

Seppure Lecco, insieme a Milano, risulti essere una delle province lombarde caratterizzate da una propensione all’evasione molto contenuta, la Lombardia si classifica tra le prime regioni in Italia per quantità di ricchezza evasa. Tra i settori più colpiti dal fenomeno spiccherebbe quello agricolo, seguito dal terziario con in testa i servizi di ristorazione e alberghieri, i servizi domestici e il commercio.

Un’operazione non semplice quelli dei ricercato dell’IRES di tradurre le dinamiche nazionali e regionali su base locale, addirittura arrivando a classificare i singoli comuni lecchesi per rischio di evasione. Una stima che nasce dalla differenza tra i redditi IRPEF 2009/2010 dichiarati e i livelli di consumo effettivi, tenendo conto di alcuni indicatori per decifrare il benessere effettivo dei contribuenti lecchesi (compravendita di case e automobili, rifiuti prodotti, consumo di gas, etc.).

Nella speciale classifica redatta dall’IRES, il podio se lo sono aggiudicati Abbadia, Introzzo e Vendrogno, che insieme a Casargo rappresentano i Comuni definiti come “critici” per il rischio di evasione dei loro contribuenti. Li segue  Lecco, con Colico ed altri comuni di Valsassina e Valvarrone come Pasturo, Premana, Margno, Crandola, Introbio, Premana e Primaluna.

Circa il 12% dei comuni lecchesi rientrano nella fascia dei più a rischio evasione e poco più del 30% quelli caratterizzati da un rischio ritenuto lieve. Le realtà territoriali più virtuose sarebbero invece quelle di Lomagna, Verderio Superiore, Imbersago, Robbiate, Ello e Sirtori.