MANDELLO – Si è espresso mercoledì sul caso “ex Cortesi”, il Tar Lombardia di Milano, interpellato da alcune famiglie residenti in prossimità dell’area dove dovrà sorgere il nuovo centro commerciale a Mandello.
La II sezione del tribunale, dopo che il Collegio giudicante ha rilevato che dai provvedimenti impugnati non sarebbe derivato alcun danno ai residenti ricorrenti, ha preso atto della volontà degli stessi di rinunciare alla domanda di sospensiva, rinviando ad ottobre la sentenza .
“Siamo sorpresi che la controparte, dichiaratasi certa dell’esito positivo della sospensiva, abbia preso tale scelta – ha commentato il sindaco Riccardo Fasoli – Se, infatti, il motivo del ricorso di alcuni cittadini era quello di scongiurare un danno, sarebbe risultato utile (e nel loro interesse) che il Tar si esprimesse già sulla richiesta cautelare.
Quanto alla fissazione dell’udienza, il primo cittadino precisa “che non si tratta di un trattamento di favore riservato ai ricorrenti, ma così si comporta il TAR in casi analoghi, tenuto conto che il codice del processo amministrativo prevede l’obbligo della fissazione dell’udienza di merito entro 12 mesi”.
“Questa parte delle vicenda giudiziaria – prosegue Fasoli – da un lato, conferma, allo stato, la bontà del nostro operato (e proprio per questo avremmo preferito un pronunciamento del tar già in questa fase) e, dall’altro, evidenzia che le attività poste in essere dai ricorrenti non abbiano più come fine la tutela dei loro diritti e/o interessi legittimi, ma siano, invece, finalizzate a rallentare l’attività dell’Amministrazione e dei privati interessati dal piano integrato. Ci dispiace che alcuni cittadini siano stati coinvolti con la certezza di un risultato positivo e con una serie di convincimenti risultati completamente errati”.
“Nel corso di un incontro pubblico, il ricorrente capofila si era detto certo dell’esito favorevole delle sospensiva ed era altrettanto sicuro che l’operatore interessato avesse già rinunciato all’intervento – dice Fasoli – I fatti degli ultimi giorni sconfessano clamorosamente tali convincimenti. L’operatore è intenzionato a realizzare gli interventi in tempi brevi, la comunità ha già ricevuto lo standard qualitativo richiesto (area Sapio) e la sospensiva non è stata concessa”.
Gli uffici, fa sapere il primo cittadino, andranno avanti esaminando le autorizzazioni richieste e che saranno richieste, “operando nel rispetto delle norme e dei tempi stabiliti, nonostante i preannunciati ricorsi su atti che devono ancora perfezionarsi. Si tratta dunque di una vicenda che, alla luce dei fatti, sta assumendo solo connotati politici ben evidenti”.