Fiocchi Munizioni. I sindacati: “Lavoriamo insieme sulla sicurezza”

Tempo di lettura: 3 minuti

 

LECCO – Un presidio silenzioso, senza bandiere di sindacato né striscioni di protesta, perché sindacati e azienda vogliono lavorare fianco a fianco sul tema della sicurezza insieme ai loro lavoratori: lo hanno detto chiaramente i referenti di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, parlando con i dipendenti della Fiocchi Munizioni a margine dell’incontro avuto venerdì mattina con la direzione della fabbrica di munizioni.

Uno sciopero di due ore è stato proclamato nella giornata odierna dopo il gravissimo infortunio che si è verificato martedì all’ingresso dello stabilimento e che ha lasciato lavoratori e azienda nello sconforto: Gelsomina Lanzilli, per tutti Elsa, 45 anni di Malgrate, madre di due figli, lotta per la vita all’ospedale Manzoni di Lecco, nel reparto di rianimazione.

Operaia, dipendente da diversi anni insieme al marito nella storica impresa di Belledo, la 45enne è stata travolta da un camion che stava per varcare i cancelli dell’azienda. Secondo una ricostruzione dell’accaduto, riferita dalla direzione ai sindacati, la donna avrebbe percorso il piazzale passando nel mezzo tra due camion che attendevano sul piazzale esterno, apparentemente in sosta. Uno dei tir si sarebbe messo in moto per superare l’altro mezzo finendo per colpire la donna con lo spigolo destro della motrice; un punto cieco per l’autista che non avrebbe scorto la lavoratrice.

Emilio Castelli, sindacalista della Fim Cisl di Lecco

Una fatalità che si poteva evitare? Questa è la domanda su cui si interrogano sindacati e azienda. “Non vogliamo accusare nessuno, vogliamo capire insieme cosa non ha funzionato. Questa iniziativa vuole essere un momento di riflessione oltre che di vicinanza ad una famiglia segnata da un dramma” ha spiegato Emilio Castelli della Fim Cisl.

“L’attenzione sulla sicurezza è sempre stata alta alla Fiocchi Munizioni, necessariamente, per la tipologia di prodotti che qui si fabbricano, ma in passato si è concentrata soprattutto all’interno dell’azienda, quanto accaduto ci impone di trovare soluzioni anche all’esterno – ha sottolineato Giuseppe Cantatore della Fiom Cgil – l’azienda conta centinaia di dipendenti e ogni giorno transitano numerosi camion dall’ingresso, bisogna trovare una soluzione, anche insieme al Comune, per regolamentare meglio la zona del piazzale e gli spostamenti pedonali dai parcheggi all’ingresso”.

I sindacalisti Enrico Azzaro (Uilm) Giuseppe Cantatore (Fiom) e Emilio Castelli (Fim)

“Non si può rischiare la vita per andare a lavorare – ha commentato Enrico Azzaro della Uilm – Solo in Lombardia si contano 100 mila infortuni da gennaio ad oggi e non è sempre colpa dell’azienda. Dobbiamo farci tutti promotori della cultura della sicurezza, nelle fabbriche e tra i lavoratori”.

Tra i dipendenti della Fiocchi c’è chi ha avanzato la richiesta di devolvere le due ore di sciopero in favore della famiglia di Elsa: “Con l’azienda porteremo avanti questa richiesta – ha confermato Castelli della Fim – troveremo insieme il modo di dare la nostra vicinanza concreta al marito e ai figli della lavoratrice”