LECCO – Dopo che l’Auser Nazionale, con l’adesione al progetto “Mettiamoci in gioco”, ha preso una posizione decisa in merito ai costi sociali, economici e psicologici provocati dalla diffusione incontrollata dei più diversi giochi d’azzardo, anche a Lecco, dove il fenomeno delle sale da gioco è in continua crescita, il terzo settore sente il bisogno di sollecitare un momento di riflessione in merito al delicato tema.
“Si moltiplicano slot machine, agenzie di scommesse e sale di videolottery; è evidente come il fenomeno sia in continua crescita in Italia e purtroppo va a colpire le fasce più deboli della nostra società – spiega Angelo Vertemati, Presidente dell’Auser -. E’ necessario cercare di intervenire nei confronti dei giocatori definiti ormai “patologici” tutelandoli e fornendo loro un efficace supporto. Quella da gioco è una dipendenza che impatta in modo molto forte nelle famiglie.”
Dati AAMS (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) indicanoche Lecco è passata dal quarantatreesimo al ventitreesimo posto tra le province lombarde con maggior spesa annua procapite per il gioco d’azzardo.
Il giocatore dipendente è colui che vede il gioco d’azzardo come una necessità irrefrenabile che deve essere appagata a discapito di qualsiasi situazione economica o familiare. La scarsa capacità di autocontrollo favorisce il manifestarsi di questa patologia. È stato riscontrato che i maggiormente colpiti sono gli uomini intorno ai 40 anni e le donne tra i 40 e i 50 anni.
“L’Auser Provinciale di Lecco vuole esprimere la propria disapprovazione nei confronti di questo fenomeno e si mette a disposizione nel tentativo di contribuire a ridurre l’impatto di questa profonda piaga sociale – sostiene il presidente -, i nostri volontari sono a disposizione per rivedere gli obiettivi primari del giocatore e aiutarlo a riprendere in mano i valori fondamentali della propria vita come famiglia, vita sociale e lavoro.”