
LECCO – “Il 27 gennaio 1945, giorno dell’apertura dei cancelli di Auschwitz, è il giorno che ha svelato al mondo intero l’orrore di uno sterminio pianificato, sostenuto dall’ideologia che voleva sostituire l’uomo a Dio”.

Con queste parole il prefetto di Lecco Liliana Baccari ha aperto la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore ai familiari di quattro cittadini italiani residenti nella Provincia di Lecco, deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nel corso del secondo conflitto mondiale. L’iniziativa, sostenuta dalla Prefettura di Lecco, si è tenuta nella mattinata di mercoledì presso Palazzo delle Paure, alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose, oltre che degli alunni della terza media del Collegio Alessandro Volta, in occasione dei festeggiamenti per la Giornata della Memoria.

“Dal quel fatidico 27 gennaio la domanda ‘e io dov’ero?’ ha perseguitato il mondo intero. Ci si chiedeva ‘e io dov’ero mentre si stava scrivendo una delle peggiori pagine nella nostra storia?’ – ha proseguito il Prefetto – e credo fortemente che la stessa domanda dobbiamo porcela noi oggi, di fronte alle violenze e alle ingiustizie che ogni giorno nascono dal problema della diversità, una diversità di cui non dobbiamo avere paura”.
L’invito del Prefetto è stato quello di non relegare il Giorno della Memoria a puro ricordo ma di collocarlo in un più ampio discorso di riflessione, all’interno dell’intera comunità: “La Shoah e il suo ricordo sono da considerare patrimonio della nostra umanità”.

6 milioni gli ebrei morti nei vari campi di concentramento nazisti, a cui vanno ad aggiungersi almeno – ma le stime non hanno mai potuto essere verificate – 4 milioni di persone, per lo più appartenenti a minoranze considerate pericolose dall’ideologia nazista.

Anche quest’anno in memoria di quei tempi terribili e del sacrificio di diversi concittadini italiani la Repubblica Italiana ha voluto offrire un riconoscimento morale, attraverso la consegna delle Medaglie ad Onore: “Il sacrificio di coloro che furono deportati e vissero per un periodo o perirono nei lager ha contribuito all’affermazione della democrazia”.

A Lecco i premiati sono stati i familiari di quattro cittadini residenti in Provincia di Lecco: Adriano Ciampetti, di Lecco (classe 1912), Dario Colombo, di Osnago (classe 1924), Luigi Galli, di Lecco (classe 1922) e Annibale Perego, di Rovagnate/Castello Brianza (classe 1912). Grazie al lavoro svolto dall’Archivio di Stato di Como, come spiegato dalla sua direttrice, la dottoressa Lucia Ronchetti, è stato possibile ricostruire una breve storia di questi reduci di guerra, oggi scomparsi, e attestare la loro detenzione nei lager tedeschi, confermata dai familiari.

E proprio a loro, figli, mogli, nipoti, il Prefetto di Lecco e i sindaci dei paesi di provenienza hanno consegnato le medaglie, non senza emozione.
“La memoria non è una qualcosa di generico – ha ricordato il sindaco di Lecco Virginio Brivio – ma prima di tutto storie di persone, notizie di sostanza che ci restituiscono in maniera concreta quanto successo. Come quest’oggi – ha concluso Brivio – vorrei che la Giornata della Memoria fosse sempre un momento collettivo”.

La cerimonia è stata accompagnata da alcuni brani musicali suonati dagli studenti delle classi terze e quarte del Liceo Musicale G.B. Grassi.
In serata, al Teatro della Società di Lecco, è previsto un altro momento di riflessione in ricordo dell’importante anniversario: alle ore 21 andrà in scena lo spettacolo teatrale “Zingari, l’olocausto dimenticato” ideato e rappresentato da Pino Petruzzelli (vedi articolo). L’ingresso è libero.
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