Dal tavolo tecnico giro di vite per chi vende bevande alcoliche

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Niente promozioni di bevande alcoliche stile: bevi tre paghi due, bandite anche le feste della birra o del vino, spazio invece a cocktails e birre analcoliche. Queste alcune delle indicazioni che spiccano tra le 12 presenti nell’atto di indirizzo che giovedì scorso il Presidente della Confcommercio di Lecco Giuseppe Ciresa, a nome dell’associazione, ha chiesto di recepire nell’incontro che si è tenuto in Prefettura alla presenza del Prefetto Marco Valentini.

L’atto di indirizzo è stato elaborato dal Tavolo Tecnico per la Sicurezza Stradale istituito nell’ambito della Conferenza Permanente e già condiviso, prima dell’estate, dalle Amministrazioni locali competenti a rilasciare i provvedimenti autorizzativi delle manifestazioni e degli eventi in cui è prevista la somministrazione di sostanze alcoliche.

Compito di Ciresa è ora quello di diffondere l’atto ai propri associati che sono circa il 60% degli esercizi e dei locali interessati presenti in tutta la Provincia.

Ma in cosa consiste questo atto di indirizzo?

Come anticipato, si tratta di dodici indicazioni preventive rivolte a tutti gli esercenti che somministrano bevande alcoliche e a coloro che organizzano feste di vario tipo. Quindi:  1- Evitare nella denominazione e pubblicizzazione della manifestazioni e/o feste l’utilizzo di titoli o immagini che richiamino prodotti alcolici (es., festa della birra, festa del vino); 2- Promuovere i drinks e cocktail analcolici, ad esempio con un prezzo vantaggioso rispetto agli alcolici o con forme accattivanti di pubblicizzazione; 3- Garantire una corretta e idonea informazione sulla natura alcolica o analcolica dei cocktail offerti; 4- Prevedere l’offerta di “ birra analcolica”, in modo da assicurare un’alternativa al consumo di alcol; 5- Favorire la possibilità di scelta tra dosaggi differenziati nella quantità (es.: birra da 25 cc, vino al bicchiere); 6- Evitare incentivi commerciali finalizzati ad incrementare il consumo di bevande alcoliche (es.: quote fisse per bere, sconti cumulativi 3×2, giochi alcolici); 7- Prevedere la possibilità di consumo di bibite analcoliche e di acqua; 8- Curare la comunicazione mediante messaggi chiari e ripetuti da parte dei dj, gruppi musicali e/o testimonial sui rischi derivanti dall’abuso di alcol, in particolare correlati alla guida; 9- Controllare gli ingressi, evitando l’introduzione di alcolici dall’esterno; 10- Cessare la somministrazione di alcolici almeno un’ora prima della fine dell’evento, dandone preventiva comunicazione; 11- Prevedere una zona di relax ove sia possibile “stemperare” l’eventuale stato di ebbrezza alcolica per evitare che il soggetto si ponga subito alla guida. 12- Condividere azioni di prevenzione nell’ambito della manifestazione, favorendo l’attuazione di iniziative mirate alla conoscenza del rischio (es. unità mobile, misurazioni alcolemia, distribuzione di materiale informativo).

A queste norme vanno aggiunti i comportamenti da porre in essere in adempimento alle norme vigenti in materia, che sono: esporre in maniera visibile i cartelli di divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni e le tabelle alcolemiche ministeriali; richiedere un documento d’identità per il controllo dell’età; non somministrare alcolici a coloro che siano in evidente stato di ebbrezza e garantire una sufficiente disponibilità di etilometri per permettere l’automisurazione dell’alcolemia.

A tal proposito abbiamo sentito lo stesso presidente della Confcommercio Ciresa: “La prevenzione è necessaria, anche perchè adesso siamo arriviati a toccare punti di esagerazione non più tollerabili. Basta vedere quello che è accaduto di notte nei giorni scorsi in Viale Turati. Io, che abitoin zona, ho potuto constatare di persona cos’ha combinato un gruppo di ragazzini molto probabilmente ubriachi. Credo che un segnale andava dato”.

Entrando nel merito delle norme preventive Ciresa spiega: “Essendo un atto di indirizzo i titolari dei locali interessati cercheranno di attenersi alle linee guida, anche se su alcuni punti è davvero difficile riuscire a soddisfare quanto indicato, penso per esempio alla realizzazione di una zona relax dove poter ‘stemperare’ l’eventuale stato di ebbrezza alcolica; non tutti i locali possono permetterselo. Inoltre, non è sempre facile gestire determinate situazioni, è già capitato infatti ad alcuni baristi e ristoratori di rifiutarsi di servire l’ennesimo ‘goccio’ a un cliente brillo, ritrovandosi poi il locale sottosopra. Sono sempre situazioni delicate da affrontare a tal punto che, per evitare spiacevoli inconvenienti, c’è chi ha deciso di tenere chiuso la sera”.

Sull’indicazione di: “evitare nella denominazione e pubblicizzazione della manifestazioni e/o feste l’utilizzo di titoli o immagini  che richiamino prodotti alcolici (es., festa della birra, festa del vino)” Ciresa prima sorride, poi chiosa: “Si cerca anche di giocare sull’aspetto psicologico delle persone…”.