LECCO – “Voi non sapete niente”. Un inizio forte, quello scelto da Giulietto Chiesa per aprire in convegno dal titolo Crisi economica e crisi delle politiche internazionali, organizzato per la serata di ieri dagli Indignati Lecchesi. Un esordio, il suo, che non ha voluto offendere i presenti nel Salone Di Vittorio dei sindacati, bensì allarmarli, svelando sin da subito come il sistema in cui viviamo ci nasconda aspetti determinanti della realtà.
“Voi non sapete niente di quello che realmente sta accadendo nel mondo. Ma perché cose così importanti non vengono raccontate? Perché non sappiamo cosa sarà dei nostri figli?”. Questi i quesiti sollevati e ai quali il noto giornalista, attualmente presidente del laboratorio politico Alternativa, ha provato a rispondere nel corso della serata.
Tanta, quindi, la carne al fuoco. A partire dall’inevitabile, stando a quanto ha affermato Chiesa, scontro bellico che da qui a soli cinque anni ci sarà con la crescente Cina. “Non sono un profeta – ha precisato più volte – ma è sufficiente calcolare la rapidità con cui questo colosso asiatico sta crescendo per ipotizzare che entro il 2017 il suo fabbisogno in termini di beni e di energia aumenterà di circa il 50 %. In un pianeta in cui le risorse sappiamo che si stanno esaurendo, al mondo occidentale non resterà che dichiarare guerra alla Cina. Il tutto per potersi garantire quel tenore di vita tenuto per troppo tempo, superiore alle reali possibilità offerte dal pianeta”.
Una notizia, questa, che suona quasi come una profezia catastrofista, ma che Chiesa ha cercato di riportare sul piano della realtà, aggiungendo come “sempre in Cina, ogni settimana venga realizzata una centrale a carbone. Con una rapidità sorprendente – ha spiegato – i cinesi stanno dando vita a un numero sempre crescente di centrali. Quali effetti potrà avere questa cosa sul pianeta? L’effetto serra porterà a un aumento della temperatura della terra. Bastano due gradi in più e assisteremo allo stravolgimento di tutto l’ecosistema: immaginate migrazioni di uomini alla ricerca di luoghi in cui si può mangiare, o bere.
Per anni – ha proseguito – noi occidentali abbiamo depredato quei paesi che chiamavamo terzo mondo. Li abbiamo costretti a darci le loro risorse, fissando noi il prezzo e le modalità di scambio. Ora i depredati sono cresciuti e sono diventati forti, potenti. Non ci sarà spazio per tutti se non cambiamo sin da subito il nostro tenore di vita a favore di politiche più sostenibili”.
Ma perché nessuno sembra parlare di simili argomenti? Perché non vi è nessun presidente, o politico, o giornalista, che si metta a discutere di questi temi in televisione? “Nessuno – spiega – voterebbe più un presidente che dichiara apertamente che è finito l’impero dell’occidente, che dobbiamo cambiare modo di vivere perché abbiamo dato il colpo di grazia alla natura, consumando più di quello che lei produce. In un sistema finito di risorse, una crescita infinita è impossibile. E, allora, possiamo dire che il capitalismo non può più esistere in questo sistema”.
Ma se le cose dovessero andare come Chiesa sta preannunciando, chi avrà il potere di decidere cosa fare? Chi è che sino a questo momento ha orchestrato il tutto e mosso le sue pedine sul mondo? “Tutti coloro che non parlano di simili problemi sono complici – ha affermato – dai politici, che io chiamo maggiordomi di secondo livello, ai tecnici che oggi sono stati incaricati di salvare il nostro paese, maggiordomi di primo livello, che possono agire senza dover fare i conti con le elezioni. Ma al servizio di chi lavorano questi maggiordomi? Di chi è il disegno generale? Dei proprietari universali: in tutto circa duecento persone che decidono i destini del mondo, hanno capito la direzione verso cui stiamo andando e stanno cercando di mettersi al riparo, per poter sopravvivere alla crisi, alla guerra, alla mancanza di grano (nei prossimi dieci anni ben 500 milioni di persone moriranno per mancanza di questo cereale indispensabile). Sono banchieri e rappresentanti di grandi interessi, che si stanno preparando a gestire una società di tipo nazista. La dittatura del denaro è già fuori dal nostro controllo, dobbiamo dare vita a un nuovo sistema politico, non più capitalistico. La parola d’ordine – ha concluso – è organizzarsi”.