Gli educatori: “Ciao Michi, ci hai fatto divertire. E non ti dimenticheremo”

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ABBADIA LARIANA – E’ un giorno triste, oggi, per Abbadia Lariana. E’ il giorno dell’ultimo saluto a Michele Barra, morto ieri mattina all’età di soli 10 anni.

Il rito funebre viene celebrato alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo e in queste ore i ricordi si rincorrono. In chi li ha vissuti, tornano alla mente i momenti di gioco e di svago trascorsi in compagnia di Michele. Tra gli altri, quelli di pochi mesi fa al “Summer Cres 2015”, il centro ricreativo estivo che lui stesso aveva frequentato con entusiasmo, nonostante la malattia e le sofferenze.

Proprio i “suoi” educatori della cooperativa Sineresi indirizzano a Michele questa significativa quanto tenera lettera: “Ciao Michi, ti ricordi quando tre anni fa al Cres avete fatto quello splendido concerto per noi educatori? Eravate tutti gasati… Uno di quei bambini che ha insistito tanto per fare quel concerto eri tu, alla batteria. Lì c’era la tua voglia di spaccare il mondo… Poi c’era il calcio, altra tua passione, campionati su campionati, litigi e festeggiamenti per aver vinto il torneo settimanale o perché era stato segnato il gol più bello della stagione.

E quest’anno? Hai vinto la medaglia di migliore arbitro. Sempre attento e imparziale! E quando c’erano i giochi d’acqua? Hai fatto un agguato a tutti noi educatori e ci hai inondato… Lì c’era la tua voglia di divertirti, di parlare, di fare e creare… Uno dei tuoi punti di forza!

In quest’ultimo periodo ci hai insegnato tanto, ci hai fatto sorridere, ci hai fatto divertire e ora ci fai piangere, ma vogliamo ricordarti pieno di vita, con le tue domande e curiosità, le tue passioni ma soprattutto sorridente e con una forza di volontà immensa!

Grazie mille, Michi… Ti vogliamo bene”.

Anche il ricordo di Michele da parte di Laura Mandelli, assessore alla Cultura di Abbadia, si lega a quelle giornate. “E’ una storia  molto  triste – dice – ma io non potrò dimenticare quei giorni della scorsa estate, quando Michele non ha mai perso la voglia di stare con gli altri. Pur con le stampelle  arbitrava le partite  di calcio nel cortile. Ecco io lo ricordo così: al sole, con il sorriso e con quel suo cappellino dai colori vivaci …”.