TORRE DE BUSI – È stata inaugurata questa mattina la palazzina a due piani di via Sonna a Torre de’ Busi, un tempo appartenente al clan di Franco Coco Trovato e in seguito confiscata sulla base della legge 576/65, che l’ALER di Lecco ha provveduto a ristrutturare con il contributo economico della stessa ALER, di Regione Lombardia e della Provincia di Lecco, ricavandone quattro alloggi di edilizia residenziale pubblica di circa 46-48 mq ciascuno.
Molte le autorità presenti all’evento, nel corso del quale sono state anche consegnate le chiavi dei quattro alloggi ai beneficiari, in prevalenza persone anziane del comune di Torre de’ Busi. Ma numerosi anche i cittadini, con un’ampia partecipazione di bambini, alpini e volontari.
“Oggi è la giornata della legalità – ha affermato Giuseppe Canali, Presidente dell’ALER di Lecco – Con questa cerimonia sottolineiamo come non esista democrazia senza il rispetto delle regole di convivenza civile e delle persone umane. Quelle regole che la malavita organizzata sistematicamente calpesta”. Un messaggio che, come ha sottolineato il Vice Presidente della Provincia di Lecco Antonello Formenti, “impone alle nostre istituzioni di non abbassare mai la guardia e continuare a svolgere fino in fondo il nostro dovere”.
Orgoglio e soddisfazione sono stati espressi anche dal Prefetto di Lecco, Antonia Bellomo: “È la testimonianza concreta che quando istituzioni centrali e territoriali convergono insieme su un obiettivo, il risultato si ottiene. Un risultato che, in questo caso, è ancor più importante perché sottrae alle attività criminali uno dei beni che le alimenta”.
“Lo Stato si è riappropriato di qualcosa che la criminalità organizzata aveva realizzato illegalmente. – ha sottolineato l’assessore alla Casa di Regione Lombardia, Nazzareno Giovannelli – Anche se si tratta di un piccolo edificio, per il suo valore simbolico è come un’enorme grattacielo”.
E se il sindaco di Torre de’ Busi, Eleonora Ninkovic, ha voluto esprimere il ringraziamento di tutta la comunità alle istituzioni presenti – ed in particolare ad ALER e Regione Lombardia che, con il contributo di Euro 175.000 ciascuno, insieme alla Provincia di Lecco (Euro 10.000) hanno reso possibile questo intervento -, il sottosegretario agli Interni Giovanni Ferrara si è complimentato perché “in soli due anni siete riusciti a fare ciò che altrove richiede tempi molto più lunghi”.