MILANO – No all’Iva al 10% per le cooperative sociali che con la gestione dei servizi socio-sanitari, educativi e di attività produttive consentono l’integrazione nel mondo del lavoro delle persone socialmente svantaggiate.
E’ quanto chiede il Consiglio regionale che ieri ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal PdL (primo firmatario Stefano Carugo) con la quale si invita il Governo a mantenere l’Iva per le prestazioni fornite dalle cooperative sociali al 4%.
Nel documento, cui si sono aggiunte poi anche le firme di Michele Busi per il Patto Civico e Gian Antonio Girelli del Pd, si evidenzia che un aumento dell’Iva rischierebbe di mettere in ginocchio un settore che in Lombardia dà lavoro a 70mila persone (le coop sono 1700) e al tempo stesso costituisce un tassello importante del welfare regionale.
Durante la discussione è stato approvato un emendamento proposto da Antonio Saggese della lista Maroni Presidente con il quale si invita il Governo qualora non sia nelle condizioni di mantenere l’Iva al 4% a compensare l’aumento di costi a carico degli enti locali. Sostegno al documento è stato ribadito in Aula da parte della Giunta dall’Assessore all’Economia Massimo Garavaglia.
Durante la discussione sono intervenuti anche Carlo Borghetti del Pd, Francesco Dotti dei Fratelli d’Italia, Jari Colla per la Lega Nord e Stefano Buffagni del Movimento 5 Stelle.
Se tale aumento dell’Iva dovesse verificarsi – mette in guardia il documento votato dall’Assemblea regionale – si rischia una considerevole perdita di posti di lavoro, che in Lombardia potrebbe essere quantificato in circa 7 mila unità.
Soddisfatto il proponente Stefano Carugo. “L’unanimità del Consiglio è un atto molto significativo –ha detto – E’ un impegno che avevamo preso con le cooperative sociali e oggi Regione Lombardia dimostra di essere al loro fianco in questa battaglia fondamentale”.