La Tenda della memoria “picchettata” in p.zza della Stazione

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LECCO – E’ stata allestita nella serata di domenica 25 agosto in piazza della stazione la “Tenda della memoria”: l’iniziativa si inserisce nell’ambito della rassegna “E!State Liberi!”, promossa dall’associazione “Libera” e finalizzata al coinvolgimento dei cittadini lecchesi sul tema della lotta alle mafie.

“Dopo la biciclettata che si è svolta in mattinata tra Lecco e Olginate, lungo un percorso che ha toccato alcuni dei luoghi confiscati alla malavita organizzata lecchese – ha spiegato Paolo Cereda, presidente di Libera Lecco – la giornata proposta e aperta a tutta la cittadinanza si conclude con l’allestimento della Tenda della Memoria e la lettura dei nomi di tutte le vittime innocenti cadute per mano di mafia”. “Si tratta di un importante momento di memoria – ha aggiunto Cereda – perché ricordare queste vittime significa allo stesso tempo fare memoria e firmare un patto in onore di quelle persone cadute mentre facevano il proprio dovere”.

Presente alla manifestazione anche l’assessore Ivano Donato, che ha sottolineato come “il concetto di legalità che sta alla base di questa settimana di iniziative significhi soprattutto rispetto e pratica di regole condivise, un concetto, quello della legalità, fondamentale per costruire il bene comune e che è l’anello tra la responsabilità personale e la giustizia sociale”.

All’allestimento della Tenda della memoria è quindi seguita la lettura dei nomi delle vittime di mafia: a scandire il lungo elenco sono intervenuti, tra gli altri, lo stesso assessore Donato, il viceprefetto di Lecco dottoressa Chiara Armenia, il sindaco di Valmadrera Marco Rusconi, Pasquale Ricucci del Corpo Forestale dello Stato, il segretario della CGIL lecchese Guerino Donegà e alcuni volontari di Libera e Legambiente.

A conclusione della serata, il momento più toccante: la testimonianza diretta di due famigliari delle vittime di mafia. Prima è stata la volta di Marisa Fiorani, madre di Marcella, una ragazza pugliese “vittima della droga, dell’indifferenza e della malavita”, uccisa nel 1990. La madre ha ricordato che “sono qui per fare memoria e urlare il dolore dei dimenticati e di chi non ha voce: finché dovrò restare in attesa di conoscere la verità, continuerò a raccontare la storia di mia figlia Marcella”. La seconda testimonianza è stata quella di Michele Giordano, siciliano d’origine ma residente a Milano, a cui nel 1992 a Gela è stato ucciso il fratello Gaetano perché si era rifiutato di pagare il pizzo. “Quello che accomuna e fa rabbia a noi parenti delle vittime di mafia – ha affermato Michele Giordano – è la morte violenta a causa del denaro, unita al rammarico per la cultura della sopraffazione e del clientelarismo che è ancora presente nel meridione”. “A nome di tutta la mia generazione – ha concluso Giordano – chiedo scusa ai giovani, perché mi sento responsabile e partecipe del malcostume dello Stato che si è venuto a creare in questi decenni: anche noi siamo stati responsabili, ma ora quello che conta davvero sono il rispetto delle regole e del prossimo”.

La settimana di “E!State Liberi!” proseguirà dal 26 al 31 agosto con la mostra fotografica “Terre di libertà” presso il cortile del palazzo comunale, mentre sabato 31 agosto si concluderà con un aperitivo aperto a tutti presso l’ex pizzeria Wall Street, il luogo simbolo dei beni confiscati alla criminalità organizzata in territorio lecchese.

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