L’ARCI fa il bilancio: proposte, investimenti ma anche difficoltà

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Davide Ronzoni, Presidente del Comitato Provinciale Arci di Lecco

LECCO – 28 circoli, oltre 7.000 tesserati e le prospettive sono di crescita. Questi i numeri dell’Arci Comitato Territoriale di Lecco, una realtà sul territorio sempre più importante all’interno del mondo associativo e sociale. Su scala nazionale attualmente l’Arci (Associazione ricreativa e culturale italiana, nata nel 1957) risulta la più grande realtà dell’associazionismo italiano con 1 milione e 100 mila soci, aggregati in 5.500 strutture di base (Circoli): di questi 550 sono situati in Lombardia. Ad offrirci un quadro generale del Comitato lecchese che si è strutturato nei primi Anni ‘90 è il suo riconfermato presidente, Davide Ronzoni.

Uniti contro la crisi: l’invito dell’Arci ai gruppi spontanei e alle associazioni già costituite

La proposta è stata avanzata durante il Congresso del Comitato lo scorso 1 febbraio, al Circolo La Ferriera di San Giovanni (Lecco). “Va perseguito un duplice obiettivo – spiega Ronzoni – dare maggiore visibilità al mondo associativo, rinforzando gli attuali circoli, avvicinando i soci alla pratica del volontariato e proponendo una ricetta anti crisi, attraverso l’adesione ad Arci di gruppi spontanei e altre realtà associative presenti sul territorio. Dobbiamo inoltre riappropriarci dei beni comuni che ci sono stati tolti da privati e dal fallimento delle imprese. Come? Attraverso forme di mutualismo: il ‘credo’ di Arci indispensabile per garantire l’uguaglianza. La campagna è cominciata pochi mesi fa e numerose sono state le proposte avanzate dalle nuove realtà che hanno deciso di accettare l’invito di Arci: riguardano soprattutto il recupero di alcuni spazi morti cittadini, da rilanciare come centri di aggregazione e socialità. Non è facile, d’altronde si va a chiedere alle persone di contribuire in un momento di avversità economica notevole”.

La Ferriera”, un buon esempio di questo rilancio

Gli investimenti fatti attraverso fondi di garanzia creati negli ultimi due-tre anni hanno dato i primi risultati – continua Ronzoni – I lavori per restaurare l’ex Circolo Bonfanti di San Giovanni erano partiti lo scorso marzo e sono stati interamente gestiti da un gruppo di volontari tra i 20 e i 30 anni. A giugno è stato riaperto con il nome “La Ferriera”: in questo modo abbiamo di fatto riconsegnato uno spazio al quartiere. La struttura, oltre a numerose serate musicali, ospita infatti incontri culturali pubblici, corsi di educazione popolare e molto altro. Inoltre dal lunedì al venerdì dalle ore 12 alle ore 14 è attiva un’offerta pranzo per i lavoratori (meglio conosciuta come cucina popolare) con due menù da 8 e 6€ (per info www.arcilecco.it)”.

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La tessera Arci 2015

Più di uno sconto ai concerti: la Tessera Arci per costruire il proprio “spazio di socialità”

“Il modo più comune per fare la Tessera Arci è in occasione dei concerti. Tesserarsi tuttavia non implica solo sconti e convenzioni – dice il presidente – ma permette di partecipare attivamente alla vita del Circolo. Dopodiché, per i tesserati sono previste una serie di convenzioni, riunite quest’anno in uno slogan, ‘Organizziamoci contro la crisi’. Il tesserato Arci può godere di alcuni servizi a prezzi calmierati e ottenere degli sconti. Gli esercizi convenzionati con noi in Provincia di Lecco spaziano in diversi ambiti, da quelli alla persona a quelli fiscali per il lavoratori ai servizi per la casa. Il socio può inoltre usufruire di una serie di convenzioni a livello nazionale, e quindi avere sconti per mostre, spettacoli teatrali, cinema, abbonamenti a riviste ecc. Insomma quell’investimento di 5€ che in molti si trovano a fare la sera del concerto può davvero evolvere in qualcos’altro.”

Le iniziative: dalla lotta alla mafia alla finanza etica, senza dimenticare Expo 2015

Anche nel 2015 tornerà il ‘Campo della legalità’. La lotta alla mafia è sempre stato uno degli impegni dell’Arci e in questo periodo, in cui il carattere malavitoso del territorio provinciale è emerso con irruenza, mantenere queste iniziative è importante più che mai. Tra queste anche ‘Carovana antimafia’ il progetto avviato con le scuole superiori del territorio. Durante questi incontri vengono proposti dibattiti e politiche legate alla cosiddetta ‘finanza etica’, come per esempio l’opposizione alle spese per l’acquisto di armi. Se lo Stato spendesse quei soldi per sostenere le cooperazioni sociali o in politiche curative del territorio avremmo più posti di lavoro e più sicurezza. Stiamo portando avanti anche la campagna su Tav e le grandi opere pubbliche a cui, lo ribadiamo, siamo contrari. Riguardo a Expo 2015, Arci sarà presente al padiglione della società civile Fondazione Triulza insieme ad altre 62 associazioni. La presenza della società civile è importante perchè rappresenta una grande fetta dell’economia del nostro paese e oggi come oggi non si può più non considerare la maggioranza. Avviato anche il progetto ‘Expo dei popoli’, promosso da una rete di associazioni a livello internazionale attraverso il quale si intende dimostrare la contraddizione insita nell’evento mondiale: si parla di alimentazione quando nel mondo continuano ad essere milioni le persone che muoiono di fame. Un paradosso.” Conclude Ronzoni. A ‘rappresentare’ Lecco, all’interno di questo progetto alcune associazioni quali Legambiente, Mani Tese, Pime, Wwf, Coe.

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Un momento del Congresso del 1 febbraio 2014

I rapporti con le amministrazioni: un punto a “sfavore” dell’associazionismo

“Non è sempre facile portare avanti le nostre iniziative e i nostri programmi: certo con l’attuale Giunta Brivio i rapporti sono stati migliori che con quella precedente, ma rimane innegabile un sistematico intervento sui nostri spazi, spesso fatti morire per eccessive restrizioni. Anche dietro l’accordo più semplice raggiunto con l’Amministrazione si celano lunghissime contrattazioni. Il problema maggiore per i nostri circoli è che non sono riconosciuti come luoghi di importanza strategica per i quartieri. Speriamo di risolvere alcuni di questi problemi dopo le elezioni comunali del prossimo anno”.

Sotto pressione: la situazione non è facile, in 3 anni chiusi 4 circoli

I motivi fondamentali – spiega Ronzoni – sono tre. Il primo è la confusione amministrativa e burocratica, di cui uno degli esiti più evidenti è l’IMU che ha letteralmente ammazzato circoli ed esperienze associative che esistevano dal dopoguerra. Soltanto a Lecco, in soli tre anni sono stati chiusi quattro circoli. In secondo luogo, la crisi economica, che ha creato uno strato profondo di depressione che non permette alle persone di riconoscersi più in niente, nelle associazioni come nella politica. Infine, una proposta di legge discussa proprio in questi mesi in Parlamento, che, se approvata, provocherà un cambiamento molto forte: si tratta della Legge delega di riforma del terzo settore, che stravolgerà il mondo del volontariato, delle cooperazioni sociali e dell’associazionismo”.

“Molte sono le ombre che incombono su Arci, ma fortunatamente possiamo contare su una rete (circoli, soci, volontari), pronta a ‘resistere’. D’altra parte Arci esiste perché ha sviluppato forme di mutualismo che hanno permesso alla realtà e a chi la alimenta di vivere con poco. Ed è su questo linea che l’Associazione intende proseguire”.