LECCO – Nel luglio del 2012 Irma Maria Zappoli , morendo nominò l’Azienda Ospedaliera erede delle sue proprietà: un appartamento in un signorile complesso residenziale di Lecco e liquidità varie – tra conti correnti, polizze assicurative, obbligazioni – per un ammontare complessivo di 800.000 euro.
In questi giorni la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera ha avuto la disponibilità di queste ultime risorse e le ha prontamente destinate all’acquisto di beni e tecnologie finalizzate al miglioramento dell’offerta assistenziale e diagnostica degli ospedali di Lecco, Merate e Bellano. Il tutto, rispettando la volontà testamentaria della defunta.
Così, fra breve, verranno disposte e approntate le gare per l’acquisizione di 7 ecografi fissi e portatili destinati, fra l’altro, alla diagnostica oncologica. Saranno messi a disposizione dei tre presidi ospedalieri dell’Azienda di via dell’Eremo e investiti 500.000 euro. Gli apparecchi ecografici , di nuovissima generazione, sostituiranno tecnologie ormai obsolete e qualificheranno ulteriormente l’offerta diagnostica e l’attività di prevenzione oncologica.
Altre 200.000 euro dell’eredità della signora Zappoli saranno invece impegnati per l’acquisto di 80 letti elettrici, di cui 60 per l’Ospedale di Lecco e 20 per il Mandic. Anche questi presidi assistenziali sono di ultima generazione tecnologica: saranno destinati alla degenza e segneranno un ulteriore salto in avanti per il comfort del paziente e per una “gestione” clinica e terapeutica più funzionale dei malati.
Gli ultimi 100.000 euro del lascito saranno investiti per l’acquisizione di software per la gestione dei farmaci ospedalieri.
I tempi delle procedure di gara fanno prevedere che le nuove dotazioni saranno a disposizione delle strutture ospedaliere entro il primo semestre di quest’anno.
Il Direttore Generale Mauro Lovisari, nel dare il là alla nuova iniziativa, ha voluto ricordare la generosità della signora Zappoli, “che rinverdisce la radicata tradizione di altruismo delle nostre comunità: il suo lascito testamentario conferma l’attaccamento dei lecchesi agli ospedali dell’Azienda che vivono di relazioni profonde con il proprio territorio”.