LIERNA – E’ finita così la quinta edizione de “La regina del Castello” di Lierna, con l’assalto al forte e il suo incendio.
Un finale ad effetto che ha suscitato l’applauso del pubblico, come ad un vero e proprio spettacolo. Dal pomeriggio il villaggio medioevale allestito nei locali, nei vicoli e nei cortili del borgo che fu castello di presidio sul lago a Lierna, era aperto al pubblico, e per Riva Bianca si aggiravano musici e giocolieri, cavalieri in armatura e nobili in abiti che presagivano l’arrivo di personalità importanti. Anche nelle cucine fuori dal castello ferveva il lavoro per la cena da offrire ai visitatori, accorsi numerosi per l’atteso evento dell’arrivo della Regina.
La giornata di domenica è passata tra esibizioni di arti marziali e simulazioni di combattimenti, prove di tiro con l’arco, esecuzione di lavori artigianali con gli strumenti manuali del tempo, poi verso l’imbrunire la musica di cornamusa e tamburo è arrivata quasi magicamente dal lago. Era solo la premessa: mentre sulla riva si andava formando il corteo di ricevimento, alle torce che schiarivano le prime ombre, i saltimbanchi intrattenevano il pubblico in attesa di uno sbarco più significativo.
La giovane regina Adelaide è arrivata infatti dal lago accompagnata dal re suo persecutore, che la portava personalmente al Castello per convincerla, attraverso la prigionia, a piegarsi ai suoi voleri politici. La guarnigione e il popolo hanno accolto i reali e il loro seguito sulla riva, per accompagnare poi la non arrendevole regina in prigione, dove però è rimasta poco.
La regina amata dal popolo è stata liberata con uno stratagemma da un frate fedele e intraprendente, ed è fuggita su un’imbarcazione, sfuggendo alle frecce infuocate, lanciate a lago dagli arcieri del castello. Ma anche un piccolo esercito si stava dirigendo al castello di Lierna, la cui modesta guarnigione non è stata in grado di opporsi alle maggiori forze esterne. Anzi la sua orgogliosa opposizione ha determinato il finale inatteso. La cronaca è quella della manifestazione, naturalmente.
Il castello di Lierna nella realtà è stato protagonista di pochissimi eventi bellici, e se ne ricorda in particolare solo uno, in cui gli assedianti colorarono di rosso le acque di Riva Bianca, non col sangue dei liernesi, ma con il vino delle botti custodite nella vicina torre, e fracassate per frustrazione. Quella della prigionia di Adelaide a Lierna, è un’altra storia, di cui si narra ma di cui non si hanno certezze storiche.
Ma poco conta, è uno spunto che la Pro Loco di Lierna ha colto, per dare vita ad una manifestazione che valorizza uno dei suoi borghi, e che anche quest’anno ha accolto e meravigliato visitatori anche stranieri: una manifestazione in calendario a luglio, rinviata al 30 di agosto e questa volta il maltempo non ha infierito.
“Purtroppo qualcuno ha approfittato dell’occasione per esporre a Castello vistosi vessilli e simboli appartenenti ad un movimento politico – spiegano gli organizzatori – Il castello del resto oggi è abitato, e in buona parte trasformato in abitazioni private, i cui proprietari la Pro Loco deve e vuole sempre ringraziare per l’ospitalità e la collaborazione. Tuttavia la cosa è stata considerata fuori luogo nell’occasione, e la Pro Loco ci tiene a precisare che l’associazione ha finalità apartitiche e apolitiche, e che la manifestazione nulla ha a che vedere con qualsivoglia forza politica, ma è solo frutto dell’impegno congiunto di persone che hanno in comune l’amore per Lierna”.
Foto tratte dal sito della ProLoco di Lierna

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