LECCO – Anche le parrocchie lecchesi si mobilitano per l’emergenza profughi: nella giornata di martedì, i sacerdoti del Decanato di Lecco si sono riuniti per capire come poter aiutare le istituzioni nell’accoglienza ai migranti.
“Ogni parrocchia cercherà di sensibilizzare e coinvolgere le famiglie lecchesi – spiega mons. Franco Cecchin, prevosto di Lecco – al termine della S. Messa stiamo distribuendo un opuscolo dal titolo ‘Apriamo il cuore ai profughi’ dove sottolineiamo gli elementi positivi di questa opportunità con invito a riferire ai sacerdoti la propria disponibilità di alloggi, di volontariato o di aiuti economici da destinare a queste persone. Non è un cammino che le famiglie intraprenderanno da sole ma saranno affiancate dalla parrocchia e dalla Caritas Ambrosiana”.
Un’iniziativa a cui partecipano le parrocchie di S. Nicolò, di S. Carlo al Porto di Malgrate e di Pescarenico e già alcune famiglie si sarebbero fatte avanti. Nella prima settimana di ottobre i parroci si ritroveranno per fare un punto sulle adesioni raccolte.
“La cosa positiva in questo tipo di accoglienza, così come ha detto il Papa – prosegue Cecchin – è la personalizzazione di questa assistenza, ovvero la possibilità di creare un rapporto di diretto e di conoscenza dei migranti, delle loro tradizioni e di interazione con loro e che permette una maggiore integrazione degli stessi migranti, che possono essere educati alla tradizione lecchese”.
Un invito , quello della Chiesa lecchese, ad accogliere i migranti direttamente nelle proprie case, mentre di locali in parrocchia da mettere a disposizione, il prevosto fa sapere che non ce ne sono:
“Gli unici disponibili – spiega Cecchin – verranno utilizzati come rifugio notturno della Caritas per i senzatetto e non sarebbero adeguati per un accoglienza di questo tipo, inoltre non potremmo far venir meno questo aiuto significativo ad altre persone in difficoltà”.