Lecco. 19 anni di Sexy Shop, la storia (e
il successo) di Elio

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LECCO – “Affittasi”, “vendesi”, negozi che chiudono, attività che cessano, un segnale della persistente difficoltà economica che ancora stringe la città nella sua morsa. Eppure, ci sono settori e nicchie che, nonostante tutto, se la cavano e pure bene. Tra queste uno dei negozi più “nascosti” della città, il Sexy Shop di corso Martiri.

Abbiamo incontrato Elio Pellicioli, titolare oramai da 19 anni, per una chiacchierata sulla sua (si può dire storica) attività che a dispetto di molte altre procede bene. Per quanto spesso argomento tabù, il mondo del sesso è per Elio, “consulente edonistico specializzato in tecniche del piacere emozionale”, nato e residente a Bergamo, fonte di reddito e di grandi soddisfazioni. Abbiamo così avuto modo di scoprire qual è il segreto che tiene in piedi la sua attività, oltre che qualche curiosità sulla sua clientela, lecchese e non.

Come mai hai deciso di intraprendere proprio questa tipologia di attività e perché a Lecco?
Sono nato con questa predisposizione, potremmo parlare di indole: il sesso e tutto ciò che ne concerne sono da sempre stati al centro del mio interesse, sin da ragazzo. 20 anni fa, quando ho deciso di aprire un negozio, Lecco era ancora zona “scoperta”: ero già titolare di uno shop in Valtellina, a Morbegno e ho pensato di avere qualcosa anche qui. Consapevole del fatto che a quei tempi anche la tipologia di attività che volevo avviare era poco conosciuta mi sono comunque buttato e così è nato il Sexy Shop.

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Come è stata accolta la novità?
Come tutte le cose che non si conoscono potrei dire che l’opinione pubblica era intimorita: la gente probabilmente si immaginava chissà che cose dietro le vetrine oscurate, giri di prostituzione, vendita di materiale illegale… poi pian piano anche la novità smette di spaventare e i clienti sono arrivati. Tra un mese circa le vetrine verranno scoperte: ho dovuto inizialmente coprirle per legge, per evitare oltraggio al pudore. In esposizione metterò scarpe e lingerie, con attenzione al femminile.

Parliamo dei clienti: qual è la tipologia?
Posso finalmente dire che dopo 19 anni sono più le donne degli uomini a venire nel mio negozio: le cose sono cambiate, non c’è dubbio. La donna ha preso una nuova consapevolezza di sé, si è “elevata” al livello dell’uomo: mi piace studiare queste cose e ho voluto capire meglio l’universo femminile, non saprei come spiegare. Le donne sono molto più curiose degli uomini, hanno un cervello altamente empatico e vogliono giocare, molto di più. E sono spigliate. L’uomo invece è competitivo e, come dire, “tontolotto”: per lui è tutta una gara tra maschi. Per cui non è raro che tra i miei clienti ci siano donne, sia ragazze che già adulte, che vengono per comprare il giochino o altri gadget non per sé stesse ma per il compagno, spesso vergognoso ad entrare e allora manda avanti lei.

Quindi hai più clienti donne. E il resto?
Ci sono molti giovani che vengono, appena compiuti i 18 anni. Ultimamente, forse anche grazie alla vicinanza del Politecnico, molti stranieri. Per la maggior parte però sono italiani, etero, bisex, lesbo e gay, insomma un vasto ventaglio di clientela che io cerco di accontentare al meglio, non solamente vendendogli il prodotto richiesto ma informandomi con qualche domanda preliminare. Vendo anche la mia professionalità, non solo gadget, e anche per questo sono molto conosciuto, mi alimento di passaparola tra i clienti.

Quali sono gli oggetti più venduti?
Anche in questo caso devo dire che le cose sono cambiate: il classico vibratore è superato, nella top list dei gadget venduti rientrano l’ovetto telecomandato wireless, il rabbit (un tipo di vibratore) e lo strumento di dominazione per eccellenza, le manette. D’altra parte come detto i miei maggiori clienti non sono quelli che cercano la “ragazzata”, cioè qualcosa per animare il classico addio al nubilato o al celibato.

Elio Pellicioli
“In venti anni ho fatto divertire migliaia di persone…un buon motivo per sorridere”, E. Pellicioli, titolare del Sexy Shop di Corso Martiri a Lecco

Quanto ha influito la maggiore disponibilità della pornografia online sulle vendite?
Oltre ai video, oramai facilmente trovabili sul web, sono tanti quelli che comprano l’oggettistica erotica in internet: costa meno, non c’è il classico imbarazzo del dover rapportarsi col commesso forse. Io ho impostato la mia attività in primo luogo sulla professionalità, per questo ho dei clienti fissi che vengono e preferiscono acquistare dietro mio consiglio e poi c’è il passaparola che, come detto, fa il resto ma l’80% sono clienti nuovi. La diminuzione delle censure in internet e la più facile reperibilità di materiale pornografico online del resto ha dato una bella botta al mercato, che si è ridotto di circa il 70%. Tra gli articoli che vendo ci sono anche i dvd, ho chi me li compra ma si tratta pur sempre di una nicchia ristretta.

Cosa ti piace fare al di fuori della tua attività?
Sono un viaggiatore, amo viaggiare. E si badi bene, per viaggiare intendo andare da qualche parte e vivere il luogo, la città o il paese che si intende visitare, spostandosi al suo interno, a contatto con la gente che vi abita. Non scegliere un posto e piazzarsi lì una settimana o due. Questo io lo definisco piuttosto spostarsi. Sono appena rientrato, da 4-5 mesi, dopo essere stato a lungo in Spagna, e già ho voglia di ripartire. Credo che solo chi viaggia tanto può veramente definirsi di mentalità aperta e quindi non essere intimorito dalle novità o da quelle cose che la maggior parte delle persone ritiene sconvenienti. Del resto, viaggiare è una delle poche cose che non mi annoia, e io per natura prima o poi mi annoio sempre. Ad esempio ho iniziato ad entrare in questo mondo come regista, ho prodotto 8 film distribuiti poi a livello nazionale da due case cinematografiche grosse del settore, Moonlight e Sins Stop, ma dopo un po’ non avevo più voglia di fare il regista e mi sono orientato sui negozi:ho avviato  17 attività (ora porto aventi questo negozio programmando già i miei prossimi businness ) di cui 6 sexy shop e sono anche consulente di alcune aziende del mercato.

Avendo viaggiato molto, in cosa ti sembra diverso il rapporto della gente coi sexy shop all’estero rispetto all’Italia? Ad esempio, sappiamo che alcuni gadget all’estero si trovano anche in farmacia, mentre qui sono esclusivamente disponibili in questo tipo di negozi.
Come ben sai ora con la Durex alcuni prodotti sono disponibili nei supermercati, e da un paio di anni anche in farmacia. Ovviamente stiamo parlando dell’1% cento sui 10.000 prodotti in vendita. All’estero ma non in tutti i paesi, vedi quelli musulmani , oppure quelli orientali come la Cina , questo settore non rientra nelle vendite, per motivi direi prima di tutto culturali. Proprio nel retaggio culturale, molto variabile, vedo la sostanziale differenza. Gli stimoli sessuali invece corrispondono alla natura umana…e non solo.

Infine, cosa pensi dell’approccio dei lecchesi al sesso?
Non cambia un lecchese da un bergamasco, un toscano etc , forse per quelli meno giovani del sud ci sono alcuni limiti in più derivati sempre da un retaggio culturale diverso, per il resto è proprio della maggior parte delle persone cercare di tutelare la propria intimità con un approccio discreto e riservato. La differenza la fa chi è all’interno del negozio che con la sua sensibilità e professionalità cerca di mettere a suo agio chiunque entri , e in questo caso le barriere cadono  per la maggior parte.

Elio Pellicioli ha un diploma all’Istituto alberghiero (anche se, ammette sorridendo, in cucina non è mai stato bravissimo) e un figlio di 8 anni. Per chi (ci rivolgiamo naturalmente a lettori maggiorenni) volesse farsi un’idea della sua attività (e non abbia il coraggio di lanciarsi e visitare il suo negozio in Corso Martiri al civico 85) consigliamo di dare un occhio al suo sito www.elioeilsuomondo.it