Sono partiti. Ieri mattina in piazza Cermenati è cominciata ufficialmente la Lecco-Chernobyl. Insieme agli otto podisti, per i primi dieci chilometri, più di 400 persone che hanno fatto sentire il proprio affetto in favore dell’Istituto professionale di Chernighov. Giosuè e Ruben Bolis, Miriam Butti, Giovanni Civillini, Giacomo Ghezzi, Daniela Gilardi, Alberto Rovera e Osvaldo Stropeni hanno cominciato a percorrere i 2020 chilometri attraverso Italia, Slovenia, Ungheria e Ucraina. Durante la mattinata è cominciata la staffetta, ma anche la dieci chilometri non competitiva per la città di Lecco, in cui i soldi raccolti serviranno per l’acquisto dei materiali per la ricostruzione della palestra nella scuola ucraina. Nella giornata di ieri i podisti sono giunti a Rezzato, comune a est di Brescia, mentre oggi la tappa prevede l’arrivo a Vicenza. Gli staffettisti arriveranno alla meta di Chernobyl martedì 16 agosto, in conclusione di quella che sarà la diciassettesima tappa.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Sev – Società escursionisti valmadreresi e dall’associazione Les Cultures. Il sodalizio di Valmadrera da anni si impegna a supportare il progetto “adotta una corsa in Africa”, ma quest’anno, senza dimenticarsi del continente nero, il pensiero è andato a un’iniziativa di accoglienza terapeutica di bambini ucraini provenienti dalla regione di Chernigov, molto colpita dal disastro nucleare di 25 anni fa.