LECCO – E’ sempre più rivolta delle Province contro il loro riordino e accorpamento deciso negli scorsi mesi dal Governo Monti: A Lecco, Sondrio e Lodi , che hanno inaugurato la protesta in Lombardia con un ricorso al TAR, nel nord d’Italia hanno seguito Varese, Treviso, Rovigo e Matera, Vercelli e Siena; al sud invece Latina e Frosinone, Rovigo,Teramo, Benevento, Vibo Valentia, Gorizia. Una lista che sembra destinata ad allungarsi ogni giorno di più.
Per quanto riguarda Lecco qualche novità è in arrivo già il prossimo 26 settembre, giorno in cui il Tribunale Amministrativo dovrebbe discutere del ricorso presentato nelle scorse settimane.
Nel frattempo, il consigliere regionale del Pd, Carlo Spreafico ha inviato una lettera insieme ai colleghi di Piemonte e Veneto, indirizzata ai vertici del partito, sollecitandoli ad intervenire, in particolare a riguardo delle province montane di Sondrio, Belluno e Verbania.
Nella lettera i consiglieri del Pd delle tre regioni, rivolgendosi al segretario nazionale Pierluigi Bersani, oltre che ai capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, nella quale esprimono “forte preoccupazione rispetto all’impatto che avrà su queste realtà la decisione in merito al riordino delle province” e chiedono “con forza di intervenire sul governo nazionale” in modo tale da “consentire la continuità delle province interamente montane”.
Per quanto riguarda specificatamente Lecco, invece: “Questi i paletti da considerare per una efficace e unitaria presa di posizione del sistema lecchese – spiega Spreafico – diamo il via alla sfida della riorganizzazione, ma evitando nuove forme di centralismo, sia nazionale che regionale, con il conseguente svuotamento dei poteri locali; sarà essenziale conoscere l’orientamento del governo sulla richiesta di deroga per le province montane, che il Pd condivide in Lombardia e al nord, e sull’elezione del sindaco o dei sindaci della città metropolitana; massima disponibilità di Lecco a realizzare una nuova realtà provinciale con i territori di Como, Monza, Varese, Sondrio, a seconda delle scelte che si faranno e le soluzioni possono essere diverse, a due, a tre, a quattro componenti; infine, è necessaria la definizione del nuovo assetto provinciale che dovrà mettere al centro la condivisione di parametri sull’economia, i servizi, le infrastrutture e dovrà prevedere anche un reale coinvolgimento dei soggetti territoriali”.