MANDELLO – Si sa che a volte il rapporto tra automobilisti e vigili urbani non è sempre “rose e fiori”, ma quanto pare non lo è nemmeno con i ciclisti: in redazione è infatti giunta una lettera nella quale un lettore si sfoga per un episodio che gli è capitato lo scorso sabato mentre pedalava per Mandello del Lario.
Una missiva che riportiamo di seguito:
“Egregio Direttore,
Le scrivo come se fosse un racconto, un fatto che mi è accaduto qualche ora fa.
Se lo fosse davvero, lo potrei intitolare “biciclette, multe, polizia municipale e il buonsenso che non esiste più..”.
Premetto che sono un ciclista professionista, o meglio, che sono un atleta di triathlon, disciplina sportiva che comprende bici/corsa/nuoto, ormai da parecchi anni.
Premessa importante, perché essendo tale, conosco molto bene le regole della strada e quando mi alleno con la mia bici, lo faccio la mattina molto presto, non sto accanto ad altri ciclisti in doppia o terza “colonna”.
Alle 8.30 di stamane, insieme a mio fratello, atleta come il sottoscritto, sono stato fermato a Mandello del Lario da una pattuglia della polizia municipale.
Perché al semaforo rosso ci siamo fermati, sì, ma un po’ dopo la linea dello stop.
A quel punto gli agenti ci hanno contestato “quel mezzo metro in più”, dato una contravvenzione di 113€ a testa e meno male che mentre passavano comuni cittadini che chiedevano “ma come mai date la multa ai ciclisti?” e le assicuro, anche per loro le risposte date dai 2 agenti non sono state per nulla cortesi.. meno male che la cosa si è fermata lì, perché hanno avuto da dire sul fatto che le nostre bici, ovviamente bici da gara, non avevano parafanghi, cavalletti, campanello ecc. ecc.
Io non sono polemico di natura, ho chiesto loro di chiudere un occhio su quel mezzo metro.
Nulla da fare, ci hanno anche detto di andare sulle piste ciclabili, ma a quel punto sarei diventato per forza polemico e sono stato zitto.
Direi che sulle piste ciclabili si scrive, si parla, si polemizza fin troppo.
Ora, caro Direttore, queste mie parole dovevo proprio metterle nero su bianco.
Per me ma soprattutto per tutti quelli che come me si sentono con la coscienza a posto ma purtroppo incappano spiacevoli situazioni come queste.
Cordialmente,
Giorgio Crescioli
Vicepresidente di una società di triathlon
Sportivo convinto
Cittadino rispettoso delle regole