L’ex questore Bocci a Mandello: “Sicurezza sempre più a rischio”

Tempo di lettura: 4 minuti
Da sinistra Francesco Silverij, Maria Lidia Invernizzi e l'ex questore di Lecco, Fabrizio Bocci, lunedì 25 maggio in sala civica a Mandello.
Da sinistra Francesco Silverij, Maria Lidia Invernizzi e l’ex questore di Lecco, Fabrizio Bocci, lunedì 25 maggio in sala civica a Mandello.

 

MANDELLO – “Non siamo ancora al top delle tensioni sociali, ma ho il timore che ci stiamo arrivando. Vigilare è dunque d’obbligo, ma non potremo far nulla per contrastare la microcriminalità se continueranno a non esserci le condizioni per attuare efficaci strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno e se si andranno a intaccare, come è già stato fatto con grande irresponsabilità, le spese relative alla sicurezza e a togliere ulteriori risorse alle forze di polizia”.

Fabrizio Bocci, fino al 2013 questore di Lecco e oggi responsabile sicurezza di Forza Italia, non ha usato mezze misure nel denunciare la grave situazione in atto nel Paese, non escluso il territorio lariano.

Chiamato ieri, lunedì 25 maggio, a parlare di immigrazione e sicurezza dalla lista “Mandello del Lario al centro” ha fatto un’analisi tanto impietosa quanto drammaticamente realistica della situazione in atto.

Fabrizio Bocci, attuale responsabile sicurezza di Forza Italia.
Fabrizio Bocci, attuale responsabile sicurezza di Forza Italia.

Lui che per decenni si è occupato di sicurezza e che ha vissuto anche le terribili esperienze degli anni del terrorismo non ha innanzitutto esitato a individuare nell’attuale ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il principale responsabile di quella che Bocci ha definito “una politica folle che ha tra l’altro portato al taglio di ben 300 presìdi di polizia”.

“Non è possibile continuare a togliere risorse a questo settore – ha detto in sala civica, affiancato al tavolo dei relatori da Francesco Silverij e da Maria Lidia Invernizzi, candidato sindaco di “Mandello al centro” – anche perché ci sono già preoccupanti segnali di allentamento di determinati servizi relativi alla sicurezza, senza contare i tagli al personale o quelli degli stipendi”.

Meno servizi al cittadino vuol dire meno contrasto alla criminalità. “E pure nel Lecchese – ha subito specificato – sono in ulteriore aumento i furti in appartamento, che richiedono peraltro grande attenzione anche da parte del singolo cittadino”.

“Chiudetevi sempre in casa – ha detto l’ex questore – e se uscite anche per pochi minuti non lasciate porte e finestre aperte”. “Segnalate poi alle forze di polizia qualsiasi movimento sospetto doveste notare – ha aggiunto – e risvegliate quel senso civico che oggigiorno si è purtroppo sopito”.

Mandello-al centro_Fabrizio-Bocci_incontro_2015 (2)

Severo anche il giudizio espresso sulla magistratura, “dalla quale – ha detto – non arrivano le risposte che vorremmo e che vediamo troppo poco attenta a determinati tipi di reato”.

Fabrizio Bocci ha auspicato una serie e incisiva riforma della giustizia, per poi subito ammettere: “Non vedo però chi la possa fare”. “La delinquenza sa bene – ha aggiunto – che l’Italia è il Paese di Bengodi, dove taluni reati non vengono puniti. E troppi magistrati fanno politica nello svolgimento della loro professione”.

In tema di immigrazione il giudizio dell’ex questore di Lecco è stato altrettanto severo. “Me ne sono occupato anch’io – ha spiegato – e nei primi anni Duemila era stata adottata la politica di respingimento dei clandestini. Chi non aveva il visto, veniva allontanato dal nostro Paese. Eravamo però da soli, come lo siamo drammaticamente oggi, perché la nostra situazione non interessa a nessuno”.

“Abbiamo contro i Paesi del Centro e del Nord Europa – ha osservato l’esponente di Forza Italia – che impediscono che l’Ue si faccia carico di questo fenomeno. Così la strada appare inesorabilmente senza uscita”.

Il candidato sindaco di "Mandello al centro", Maria Lidia Invernizzi, e l'ex questore Fabrizio Bocci.
Il candidato sindaco di “Mandello al centro”, Maria Lidia Invernizzi, e l’ex questore Fabrizio Bocci.

E’ un’analisi decisamente impietosa, quello svolta da Bocci, che ha apertamente accusato in generale i governi di sinistra e in particolare l’attuale governo Renzi di attuare la politica “della porta aperta indiscriminata”, “una politica – ha detto e ribadito – semplicemente folle”.

Ha parlato di “ipocrisia del buonismo dell’accoglienza” e ipotizzato per il futuro uno scenario tutt’altro che tranquillizzante. “Non c’è un solo Paese al di fuori dell’Italia – ha sottolineato – che non punisca gli ingressi clandestini. Il personale delle forze dell’ordine ce la mette tutta, ma occorre anche fare i conti con l’assenza di un indispensabile ricambio generazionale”.

Quindi un ultimo auspicio, in tutto simile a una sorta di invocazione: “La politica di revisione della spesa non tocchi più il settore della sicurezza, altrimenti la situazione si farà di giorno in giorno sempre più drammatica. E il problema irrisolvibile”.