LECCCO – “Ci auguriamo che il provvedimento dell’ASL di ampliamento dell’offerta di prestazioni sanitarie per la riduzione delle liste di attesa, possa produrre risultati positivi per i cittadini che oggi non trovano una risposta in tempi accettabili per alcune prestazioni”.
Inizia così il comunicato della Cgil di Lecco, firmato dal segretario Guerrino Donegà, rispetto all’annuncio dell’Azienda Sanitaria di aver messo a contratto alcune strutture del territorio per prestazioni specialistiche per ridurre i tempi d’attesa agli utenti.
“Non possiamo tuttavia non rilevare come tra le strutture sanitarie a cui l’ASL ha affidato queste prestazioni aggiuntive, non compaiano strutture pubbliche. La ragione è che per poter accedere al progetto le strutture devono essere in grado di erogare su proiezione annua, almeno il 105% delle prestazioni contrattate con l’ASL. L’Azienda Ospedaliera di Lecco non rientra in questo requisito e quindi non ha potuto partecipare al bando”.
Una situazione che per Cgil lascia l’amaro in bocca: “I vincoli di bilancio e le limitazioni alle assunzioni del personale imposte alle aziende ospedaliere pubbliche, le mettono nella impossibilità di raggiungere questo obiettivo. Risultato: ancora una volta da un lato si sottraggono risorse al pubblico e dall’altro si attribuiscono al privato. Il tutto al di fuori di ogni logica di programmazione. Nulla di nuovo sotto il sole in Lombardia”.