Malavedo. L’alimentari con la farmacia e quell’assurda passerella

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Marco Berera, titolare del market

LECCO – Marco Berera classe 1959 è uno degli ultimi “commercianti di confine”. Uno di quelli che, con passione, sacrificio e un innato senso del servizio, proseguono e mantengono la propria attività nonostante le difficoltà logistiche che si è costretti a vivere nei rioni alti di Lecco, divenuti ormai dormitori, nonostante le promesse dalle Amministrazioni comunali di un fantomatico rilancio che i residenti stanno ancora aspettando.

L’IB Market, alimentari di Malavedo, è uno degli ultimi negozi di confine, scintilla sotto la cenere di quartieri ormai dimenticati. Ma la lungimiranza di certe persone, invidiabile e che farebbe scuola a molti politici e amministratori locali e non, va ben oltre il torna conto personale.

Marco Berera all’ingresso del suo alimentari, alle sue spalle il cantiere aperto per la sistemazione del locale dove si trasferirà la farmacia di Malavedo

E’ il caso di Berera, che dopo essersi trasferito dallo scomodo negozio posto in via corso San Monte San Gabriele, dopo il ponte di Malavedo, ha rilevato lo stabile all’imbocco di via Credee’ ad un centinaio di metri dal vecchio e che si affaccia sul contiguo corso San Michele del Carso, in quanto più comodo perché dotato di un piccolo parcheggio, sufficiente per consentire ai clienti di fermarsi. Risultato, affari che sono aumentati e soddisfazioni per la clientela. Oltre a questo, va ricordato che Berera è stato un antesignano del servizio di consegna della spesa porta a porta, incrociando le esigenze di molti anziani che risiedono in zona.

Dopo la recente chiusura del bar Sole di Malavedo avvenuta lo scorso ottobre – altro colpo al cuore di questi rioni – per mantenere almeno la valenza sociale che i bar di quartiere hanno, Berera ha allestito all’interno della propria attività un angolo bar con tanto di tavolino, sedie e un distributore automatico di bevande calde. “Non sarà l’espresso del bar, ma per fare due chiacchiere lo si fa andare bene – dice Berera, che aggiunge – Se avessi avuto qualche anno in meno, avrei fatto l’investimento di ritirare il bar, ma l’età è quella che è”.

L'alimentari IB Market e la via Credee' che le corre a fianco
L’alimentari IB Market e la via Credee’ che le corre a fianco

Tuttavia, per mantenere vivo il rione, Berera ha fatto di più: avendo un’ala dello stabile vuota, ha proposto alla dottoressa Agata Cuzzocrea, proprietaria della farmacia di Malavedo posta anch’essa lungo corso San Michele del Carso con i ben noti problemi di parcheggio, di traslocare accanto all’Ib Market.

Altro risultato: i lavori sono cominciati ed entro la fine dell’estate la farmacia si trasferirà, giovando del piccolo parcheggio con prevedibili benefici per gli affari della farmacia stessa e dei suoi clienti.

E fino qui, la parte bella della storia. Perchè quando usciamo dal negozio con Berera oltre al cantiere attivo per sistemare l’immobile, ve n’è un altro lungo via Credee’.

I supporti che sosterranno la, criticatissima, passerella a sbalzo sul Gerenzone
I supporti che sosterranno la, criticatissima, passerella a sbalzo sul Gerenzone

Berera lo guarda, mette le mani ai fianchi e poi se le porta al volto sbottando: “Mi hanno costretto a realizzare una passerella a sbalzo sul fiume lunga 55 metri circa del costo di 40mila euro. Me lo ha chiesto il Comune di Lecco al posto degli oneri di urbanizzazione. Peccato che non serva a nulla.
Bene inteso, gli oneri vanno pagati, ma investire 40mila euro in un’opera di questo genere è come gettare soldi al vento. Avrebbero potuto chiedermi di asfaltare tutta via Credee’ che fa pietà e di realizzare l’impianto di illuminazione, che non c’è, ma non una passerella che non segue nemmeno tutto l’argine del fiume lungo via Credee’ e si ferma a metà, ossia all’altezza della fine del mio immobile”.

Malavedo
La via Credee’ vista dall’alto; a destra il ponticello che supera il torrente Gerenzone sullo sfondo lo sbocco verso corso Monte San Michele del Carso

Berera, mosso da uno sconforto misto a rabbia prosegue: “Non solo è fine a se stessa, ma dopo 30 metri viene interrotta da un ponticello che supera il torrente Gerenzone e porta ad uno degli ingressi delle Trafilerie di Malavedo, la cui proprietà, a ragione, non ha concesso il permesso di transitare con la passerella sul ponte. Quindi, in quel punto si interrompe e riprende subito dopo per altri 15 metri prima di terminare. Mi chiedo: come mai un’opera simile la esigono dal sottoscritto e non l’hanno chiesta, a suo tempo, a chi ha costruito il grande complesso di 70 appartamenti, per la maggior parte vuoti, con accesso ai garage proprio da via Credee’ che si trova accanto alla chiesa di Sant’Antonio?. Via, tra l’altro, che è a fondo cieco e pertanto poco trafficata. Quindi, per la tutela di quei pochissimi pedoni che transitano, sarebbe bastato realizzare uno di quei marciapiedi ‘disegnati’ sull’asfalto e ‘costringermi’ ad investire 40mila euro di oneri di urbanizzazione in altre opere ben più necessarie. Pensare – chiosa Berera – di dover venire a lavorare per recuperare 40mila euro che vengono buttati in un’opera così inutile mi piange il cuore”.

La localizzazione della zona tramite una foto di Google Map