Malgrate in festa per l’insediamento del Cardinale Scola

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E’ cominciata da Malgrate, piccolo comune lecchese che ha dato i natali ad Angelo Scola, la lunga domenica dell’Arcivescovo atteso in Duomo per il suo ingresso ufficiale in Diocesi. Nella chiesa in cui è stato battezzato, prima di celebrare la messa, il Cardinale si è intrattenuto con i chierichetti per una breve intervista, rispondendo alle loro domande. “Lei da piccolo ha fatto il chierichetto?”, è stata la prima domanda. “Sì, sì l’ho fatto per tanti anni – ha risposto il Cardinale – alla fine degli Anni ’40 con l’allora parroco don Donati“. Poi il Cardinale ha detto di aver risolto un grosso dubbio grazie alla pubblicazione del suo certificato di nascita da parte di un giornale. “Mia mamma mi ha sempre detto che ero nato il 6 novembre (del 1941, ndr), in Comune risultava il 7. Il mistero è stato risolto, sono nato il 7 alla 1 e mezza di notte…”.

Dopo la messa, il Cardinale si è recato nel vicino cimitero per portare un saluto ai suoi cari, lì sepolti, quindi si è mosso alla volta della basilica di Sant’Eustorgio, tradizionale sosta prima di raggiungere il Duomo.  Davanti alla basilica l’Arcivescovo è stato accolto dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dal Vicario episcopale della città, monsignor Erminio De Scalzi. Secondo un’antica usanza, l’Arcivescovo ha regalato alla basilica il proprio rocchetto (una veste liturgica di lino bianco) ricevendo in dono un’urna con la terra del cimitero dei martiri. Da qui l’Arcivescovo si è portato in Duomo. Dopo un lungo rito il cardinale Scola ha vestito gli abiti liturgici con tanto di anello episcopale e bastone pastorale. Dopo la lettura della lettera di Papa Benedetto XVI, l’Arcivescovo ha presieduto la messa che si è conclusa con la benedizione papale, impartita dal Duomo all’intera Arcidiocesi.

La  chiacchierata integrale tra il cardinale e i chirichetti. (Video tratto dal sito www.angeloscola.it)