MANDELLO – “Tutte fandonie, purtroppo. Trascuro la narrazione biblica autocelebrativa di ciò che è stato fatto sul reticolo idrico maggiore. Altro argomento, ma anche altre regole! L’ex assessore fa un po’ di confusione. Il reticolo idrico minore non prevede quote da “girare” alla Regione. Il reticolo idrico minore prevede dei canoni definiti da Regione Lombardia, non derogabili dal Comune. Quindi i 50% millantati sia per le riduzioni sia appunto per la Regione sono fandonie”.
Riccardo Fasoli replica a Grazia Scurria, capogruppo consiliare di “Casa Comune”, in tema di canoni demaniali. E in una sua nota il sindaco di Mandello afferma: “A questo punto vengono meno le scuse sul mancato invio. Le lettere nel cassetto sono di ottobre 2014. Otto mesi per pensarci e un anno di imposte prescritto. Anche i muri del Comune sanno che è stata una deplorevole (seppur immaginabile e prevedibile) mossa elettorale!”.
“La legge è ingiusta? E’ ingiusta ora? E per le aziende che tanto fanno per il nostro territorio invece era perfetta? Posso condividere – aggiunge il primo cittadino – ma non ho e non pretendo di avere il potere di deciderne l’applicazione. Mi scuso con chi denuncia poca comunicazione, ma mi arrabbio con chi crede che non avremmo dovuto far pagare l’imposta e propone insurrezioni”.
Poi un’ultima considerazione: “Dieci anni di arretrati? Scelta discutibile, ma già applicata anche a diverse imprese del territorio mandellese da chi mi ha preceduto. Non sopporto chi ha avuto il tempo di fare e soltanto a posteriori enuncia le proprie strategie piene di buonismo e di attenzione verso i cittadini. Qualcuno parlava di onestà intellettuale in campagna elettorale: poveri noi! In ogni caso il mio ufficio e quello dei tecnici restano a disposizione”.