Mariani, presidente Città dei Motori, difende il GP di Monza

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Riccardo Mariani
Riccardo Mariani
Riccardo Mariani

MANDELLO  – Dopo le dichiarazioni di Bernie Ecclestone, boss della Fomrula 1, che ha fatto sapere di non essere intenzionato a rinnovare il contratto per il 2016 con l’autodromo di Monza (vedi articolo) e l’assessore regionale allo Sport, Antonio Rossi, subito corso ai ripari chiedendo l’intervento del Governo, adesso arrivano le dichiarazioni di Riccardo Mariani, sindaco di Mandello del Lario neo eletto alla presidente dell’associazione Città dei Motiri.

“Fanno molto piacere le dichiarazioni dei piloti di F1 che da Silverstone hanno lanciato vere e proprie dichiarazioni di amore per l’autodromo nazionale di Monza, per la passione che il circuito ancora oggi suscita in loro, i veri protagonisti di uno sport che appassiona milioni di tifosi in tutto il mondo – dichiara Mariani – Le loro dichiarazioni insieme alle tante voci istituzionali e non che in questi giorni si sono alzate a difesa del circuito in cui è stata scritta la storia dell’automobilismo, costituiscono la migliore risposta a chi vorrebbe liquidare un patrimonio dell’Italia, non solo di Monza e del suo territorio.

Dichiarazioni condivide anche dall’assessore monzese al Turismo, Carlo Abbà, membro del Consiglio Direttivo dell’associazione  nata sotto l’egida di Anci e formata dai comuni del made in Italy motoristico.

“Monza è un brand conosciuto in tutto il mondo grazie soprattutto all’Autodromo e alla Formula 1” – proseguono Mariani e Abbà. – Per la nostra associazione, impegnata a promuovere non solo le bellezze dei territori delle città aderenti, ma anche i distretti dell’eccellenza nel campo della meccanica motoristica, è un simbolo importante, un fattore che aumenta attrattività e competitività di cui tutti possono godere. Liquidare il circuito per meri motivi economici, senza tenere conto delle potenzialità, anche commerciali, che soprattutto la passione che ruota intorno a Monza è capace ancora oggi di generare, non solo è inconcepibile ma anche piuttosto miope”.