Maxi-vertice in Provincia: si scelgono le possibili unioni

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LECCO – Provincia di Lecco alla resa dei conti. Nella mattinata di venerdì, in Villa Locatelli, si è svolto un mega vertice organizzato dal presidente della Provincia, Daniele Nava e dal primo cittadino di Lecco, Virginio Brivio, che hanno convocato non solo i capigruppo dei consigli comunale e provinciale, ma anche i sindaci di Merate, Oggiono, Casatenovo, Premana, Colico e Calolziocorte.

I tempi stringono e le istituzioni lecchesi non vogliono farsi cogliere impreparate, così nell’appuntamento odierno si sono volute studiare le soluzione per possibili accorpamenti con altri territori lombardi, in vista di un riordino degli enti locali che sembra oramai scontato e in previsione della discussione che avverrà a breve in sede di Consiglio delle Autonomie Locali (CAL).

Tre le possibilità al vaglio degli amministratori e che soddisfano i parametri stabiliti dal Governo, ovvero un minino di 2.500 kmq di superficie e 350.000 di popolazione residente: unire Lecco a Sondrio, oppure creare una maxi provincia di Lecco-Sondrio-Varese-Como-Monza e Brianza, oppure ancora un’altra altrettanto vasta provincia di Lecco-Varese-Como-Monza e Brianza.

Qualunque sia l’opzione, i Comuni lecchesi non potranno essere annessi da altre Province: questo uno dei paletti ribaditi nell’incontro di venerdì, così come si è voluto sottolineare la necessità che nessuna Provincia possa aggregarsi ad Province di altre Regioni; inoltre, salvo diversi accordi, il Comune capoluogo dovrà essere scelto fra gli ex capoluogo con il maggior numero di abitanti.

“Abbiamo voluto fare il punto della situazione e illustrare con chiarezza criteri oggettivi, tempi e modi della riorganizzazione – ha spiegato il presidente Nava – Le ipotesi sul tavolo sono sostanzialmente tre, ma al di là di quella che verrà proposta, abbiamo condiviso due punti fermi: il mantenimento dell’elezione diretta degli amministratori delle nuove Province, che il Governo vuole trasformare in enti di secondo livello con amministratori nominati dai Sindaci, e il mantenimento della qualità dei servizi, perché le Province virtuose come le nostre non devono pagare il prezzo di un peggioramento dei servizi. Abbiamo ritenuto opportuno invitare i Sindaci dei Comuni Capo Circondario all’audizione del CAL, per fare sentire anche la loro voce”.

L’attesa è ora per il prossimo mercoledì, 19 settembre, giorno in cui Nava e Brivio parteciperanno all’audizione al CAL, insieme agli esponenti delle Province di Bergamo, Varese, Como, Cremona e Lodi; entro il 2 ottobre, poi, il CAL della Lombardia dovrà approvare una proposta da inviare entro il 3 ottobre alla Regione.

Nel frattempo, verranno organizzati degli incontri nei vari Circondari (uno per Lario Orientale e Valsassina, uno per Lecco, Valle San Martino e Oggionese, uno per Casatese e Meratese) con gli altri Comuni per fare il punto della situazione, spiegare i criteri oggettivi e condividere il metodo di lavoro.

“Personalmente ritengo che la riforma delle Province sia assurda, perché non porterà ad alcun risparmio per i cittadini e quindi viene meno anche il requisito dell’urgenza – ha commentato ancora il presidente Nava – A questo proposito alcune Province, tra cui la nostra, ha avanzato ricorso al Tar del Lazio, che si esprimerà entro metà ottobre, proprio per il venir meno del criterio dell’urgenza, visto che non ci sarà risparmio immediato”.