LECCO – “Innanzitutto esprimo, a nome della Chiesa che è in Lecco e della sua cittadinanza, una vicinanza particolare a tutta la popolazione del Centro della nostra Italia, colpita dal terremoto.
Una vicinanza di partecipazione alla loro sofferenza: ho pianto per tutte le vittime, specialmente per i più piccoli. Una vicinanza di preghiera: ho innalzato un grido di supplica a Dio Padre in ogni Messa che ho celebrato e che celebrerò in questo periodo.
Una vicinanza di solidarietà: aderiremo a tutti quei gesti che la Chiesa ambrosiana indicherà, specialmente la raccolta delle offerte nelle parrocchie domenica 18 settembre.
In secondo luogo, ho posto l’interrogativo: “O Dio, il terremoto dell’Italia Centrale è un tuo castigo?”. No! Non è un castigo di Dio di fronte alla nostra cattiveria.
Tocchiamo da un lato il mistero di Dio, immenso ed eterno; dall’altro lato il mistero delle creature, esseri limitati. La disarmonia del re del creato (l’umanità) ha rotto l’armonia dell’universo.
Di fronte alla superbia degli uomini, Dio ha rilanciato il suo piano d’amore, mandando suo Figlio che è diventato uomo e, con la sua morte in croce, ci ha liberati dal male: Dio piange anche oggi con le lacrime di suo Figlio Gesù.
Noi umanità non teniamo sufficientemente conto della condizione incompiuta delle creature e delle loro strutture temporali: “Sappiamo bene che tutta la creazione geme e soffre le doglie del parto; essa non è sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando la redenzione del nostro corpo” (Romani 8, 22-23).
In terzo luogo, ancora di più adesso, siamo chiamati ad impegnarci a un’autentica e continua prevenzione.
Alcune frasi, che ho letto in queste ore di sofferenza e di tragedia, mi hanno coinvolto e potrebbero responsabilizzarci: “Non è il terremoto che fa le vittime, ma una cattiva prevenzione”; “La terra ha un respiro che dobbiamo riconoscere e rispettare”; “Il 70% delle costruzioni in Italia non rispetta le regole antisismiche”; “La cura del territorio va insegnata a tutti i livelli”.
Mons. Franco Cecchin
Prevosto di Lecco