Nel 2015 perse l’uso delle gambe, Lola Delnevo in cima a El Capitan

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Lola Delnevo con Andry Dell'Oro, presidente dell'Uoei Lecco

LECCO – “El Capitan è una delle pareti più belle del mondo”.

Così raccontava l’arrampicatrice Eleonora Delnevo nel maggio scorso quando è stata protagonista di una serata all’Uoei Lecco. A seguito di un incidente su una cascata di ghiaccio nel marzo 2015 Lola ha perso l’uso delle gambe, ma in quella serata era riuscita a trasmettere tutta la forza e l’entusiasmo che l’incidente non è riuscito a toglierle.

Lola Delnevo con Andry Dell’Oro, presidente dell’Uoei Lecco

 

“Grazie a un imbrago che si usa nel parapendio e all’utilizzo di un sistema di carrucole sono potuta tornare in parete – aveva detto -. E’ stato tutto molto duro, all’attacco della via mi hanno portato in barella, ma questa ‘vacanza’ mi ha permesso di recuperare speranza e fiducia. E’ mancato l’atto sportivo, ma ho potuto vivere tutte le altre sensazioni: ho goduto nello stare appesa a una corda, nel consumare una cena sulla portaledge, nel condividere spazi ristrettissimi con i soci di arrampicata. E’ stato un ritorno all’aria aperta e per me è stato vitale”.

Eleonora Lola Delnevo

 

Quella volta, era il 2016, Lola e i suoi compagni non erano riusciti ad arrivare in cima a El Cap, erano stati costretti ad abbandonare. Pochi giorni fa, però, la 37enne bergamasca ci ha riprovato e ha ripetuto la via Zodiac su El Capitan (Yosemite, Usa) con lei il team di amici composto da Antonio Pozzi, Diego Pezzoli e Mauro Gibellini.

Questa volta è arrivata in cima, ci sono voluti 3 giorni e 2 notti per salire i 550 metri della linea dimostrando, ancora una volta, tutta la sua forza e la sua determinazione.

Proprio nella sede dell’Uoei Lecco aveva mostrato il video intitolato “Why Not?” di Davide Grimoldi che raccontava il suo primo tentativo su El Capitan. “Per fortuna la mia testa non ha mai mollato – aveva detto di fronte alla platea lecchese -. Non voglio chiudermi in casa e ho bisogno di scappare dalla quotidianità”.

Selfie con il mandellese Benigno Balatti nella serata all’Uoei