LECCO – “Abbandonati al nostro destino”, questa è l’amara denuncia dei cittadini di Chiuso, il rione di Lecco interessato dai lavori di realizzazione della variante SS639, l’attraversamento Lecco-Bergamo, insieme ai territori di Vercurago e Calolziocorte. Gli abitanti lamentano una mancanza di informazioni e assicurazioni da parte dell’ente provinciale, a fronte di problematiche non da poco e di richieste specifiche ad oggi rimaste inevase:
“Egregio direttore, mi chiamo Natale Passoni, sono uno dei residenti di Chiuso direttamente interessati al problema in oggetto in quanto la galleria passerà direttamente sotto la mia abitazione. Le invio questa mail per aggiornarla sulla questione dal punto di vista dei residenti.
Come già risaputo noi residenti siamo stati informati del fatto di essere direttamente interessati all’attraversamento da una lettera della ditta che ha in appalto il lavoro nella quale si chiedeva di offrire la massima collaborazione per l’effettuazione dei rilievi alle abitazioni al fine di redigere il “testimoniale di stato” delle stesse; vi lascio immaginare la sorpresa ed il disappunto per non essere stati informati dalla provincia in quanto committente ed, in ultima analisi, nostro rappresentante.
Per farla corta abbiamo in gran parte aperto le nostre abitazioni ai tecnici che dovevano fare l’ispezione ed abbiamo chiesto un incontro in provincia per capirne qualcosa di più.
Nell’incontro in provincia effettuato all’inizio di Luglio 2012, ci è stato illustrato un progetto molto parziale (quello che si poteva vedere anche in internet sul sito della provincia), privo delle viste laterali dalle quali si poteva dedurre la profondità della galleria, ci è stato comunicato che sarebbe stata stipulata una opportuna assicurazione e ci è stato detto di stare tranquilli che eravamo tutelati e che i lavori comportavano pochissimi rischi.
Non convinti di queste rassicurazioni abbiamo cercato tramite il comune di effettuare una assemblea che poi si è tenuta a settembre e che è stata documentata anche con tele Unica dalla quale non sono uscite novità di rilievo.
Come è stato già scritto, noi da quella assemblea siamo usciti con la certezza di essere abbandonati al nostro destino, certezza confermata dal fatto che a tutt’oggi 05/11 non abbiamo ricevuto ne il testimoniale di stato ne la copia dell’assicurazione che ci erano stati promessi in quell’occasione.
Da queste considerazioni nasce questa lettera al vostro giornale nella quale poniamo dei quesiti ai quali qualcuno della provincia (prima che scompaia) speriamo possa dare una risposta:
– quando ci saranno consegnati i testimoniali di stato in modo da poterli verificare?
– quando potremo avere una copia dell’assicurazione in modo da poterla analizzare?
– quando sapremo a che effettiva profondità passerà la galleria sotto le nostre case?
– lo sapete che le case di via don Morazzone hanno pochissime fondamenta, è stato fatto uno studio dedicato a questa questione prima di partire con i lavori?
La risposta “UFFICIALE” a queste domande potrebbe darci qualche certezza in più tenendo anche conto che, oltre al problema di via Morazzone esistono:
– il problema condominio ex SNAM
– il problema della chiesetta del Beato Serafino
– Il problema dell’accesso al cimitero
– il problema che i residenti sono in gran parte pensionati e lavoratori dipendenti che in questo momento storico potrebbero anche avere problemi a riparare a loro spese le abitazioni (in attesa dei rimborsi della fantomatica assicurazione).
I lavori potrebbero inoltre aggravare diversi altri problemi del rione (viabilità’, vivibilità’,etc.) di cui è meglio non parlare in questa la sede per non allungare ulteriormente la lettera.
Insomma, è nostro desiderio che gli enti locali (che si vantano di essere i nostri rappresentanti) si diano una mossa per dimostrare di preoccuparsi anche della gente e non solo di come disporre dei finanziamenti”.