MANDELLO – Mercoledì 19 marzo in serata si è tenuta a Olcio l’annuaria riunione dell’ associazione Olciosportiva per programmare le attività dell’anno, ma il tema che tiene banco in paese, “il silenzio delle campane”, ha inevitabilmente occupato del tempo durante la serata.
Il parroco don Mario Tamola è stato sommerso di domande poiché i presenti, come la maggior parte degli olcesi, sono seccati dal fatto che le campane sono state “zittite” negli orari notturni a causa delle lamentele di alcuni (così è emerso) residenti i zona. Al parroco è stato chiesto esplicitamente chi fossero quelli che si sono lamentati e il don non ha potuto esimersi dal rispondere facendo nomi e cognomi di coloro che si sono lametati. E’ quindi emerso che le richieste di blocco del battito delle ore sono state solamente due (i presenti sono rimasti a dir poco stupiti nel sapere che solo due persone si sono lamentate). Il parroco ha spiegato di aver ricevuto una delle due richieste con articoli di regolamento diocesano alla mano e dopo essersi rivolto alla Curia di Como per un consigli è stato invitato a “zittire” le campane per evitare inutili diatribe.
Ciò che ha fatto infuriari i residenti è stata la giustificazione ovvero il diritto di riposo dei residenti. “E’ una cosa che ci ratrrista ancor di più rispetto a quanto accaduto – spiegano alcuni olcesi – soprattuto pensando ai nostri avi che, probabilmente, hanno cenato a castagne bollite per donare i propri risparmi utili per l’acquisto anche delle campane. Scoprire poi che un ulteriore motivo dell’accaduto è il delicato sonno di alcuni ospiti di una struttura ricettiva aperta in paese da molti anni (come mai questa richiesta dopo anni dall’apertura? di chiedono alcuni, ndr) fa capire a che livello della scala dei valori siamo arrivati. Sono finiti il rispetto per la comunità in cui si vive ed i già citati sacrifici dei nostri avi”.
Ma tutto lascia pensare che la storia non sia finita qui.
(foto tratta da www.prolocolario.it)
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20 marzo – Olcio, campane ammutolite di notte: “Cancellata una tradizione”