Pace in Siria: anche i cittadini lecchesi si mobilitano

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LECCO – Dalle parrocchie alla piazza, anche Lecco si schiera contro le bombe sulla Siria. Dopo l’appello di papa Francesco alla giornata di digiuno, non sono mancate le risposte dal capoluogo manzoniano e non solo.

Alla Basilica di San Nicolò, sabato sera, è stata infatti organizzata una veglia di preghiera dalle 21 alle 22 rivolta ai fedeli della città e del territorio. A cogliere l’invito del pontefice sono anche il sindaco Brivio e il capogruppo PDL al comune, Filippo Boscagli:

“Da membri della stessa comunità umana ancor prima che da amministratori, al di là di ogni pur legittima differenza politica – spiegano in una nota – aderiamo convinti alla giornata di digiuno e preghiera chiesta da papa Francesco per sabato, confidando che un piccolo gesto personale possa contribuire a generare ‘la pace nel mondo e nel cuore di ciascuno’ in queste ore drammatiche per la Siria ed il suo popolo”.

Nel pomeriggio di sabato un presidio organizzato dalla Tavola per La Pace, che vede impegnata anche al Cgil e alla quale ha aderito anche SEL, ha colorato con le bandiere arcobaleno piazza Cermenati.

“Bisogna cercare di impedire che vengano usate di nuovo le armi per fermare la guerra, perché verrebbe sparso nuovo sangue e nuovi morti. E’ necessario intervenire ma con gli strumenti previsti dall’Onu, ovvero del dialogo e delle pressioni internazionali” sottolinea il segretario Guerrino Donegà.

Fuori dal capoluogo altri Comuni hanno deciso di mettersi in campo, come quello di Osnago e di Calolziocorte. Quest’ultimo ha aderito in modo laico all’appello del papa invitando tutti i residenti, siano essi credenti di qualsiasi religione o non credenti, a condividere una semplice iniziativa: esporre un telo bianco nelle giornate di sabato e di domenica.

“Un semplice gesto rivolto a tutti coloro che hanno a cuore la pace, senza alcuna distinzione politica e di fede, nella consapevolezza che il dialogo e non certo la forza possa essere la chiave per la risoluzione di un conflitto che sta provocando migliaia di morti e milioni di profughi – rimarca il sindaco Valsecchi – Scomporre i fragili equilibri in Medio Oriente può condurre a ben più tragiche conseguenze. La risposta si ritiene debba essere culturale: la promozione della cultura del dialogo”.