Piani Resinelli, Greppi: “Per il rilancio servono fondi e coesione”

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LECCO – Un luogo simbolo delle nostre montagne, fortunato punto d’appoggio per le escursioni sul gruppo delle Grigne, la cui storia e tradizione vorrebbero essere sempre più “sfruttate” a fini turistici. Il fascino dei Piani Resinelli non manca di conquistare da sempre non solo i lecchesi, come testimoniano gli affollati weekend di bel tempo durante i quali l’altipiano brulica, amanti della montagna, scalatori o semplici turisti.

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Carlo Greppi, Presidente della Comunità Montana

Delle possibilità turistiche della località che si estende sui comuni di Lecco, Ballabio, Abbadia Lariana e Mandello del Lario, abbiamo parlato con Carlo Greppi, Presidente della Comunità Montana Del Lario Orientale Valle San Martino, ovvero l’ente che nel dicembre 2013 ha sottoscritto coi Comuni un progetto di rilancio turistico dei Piani Resinelli, finanziato tra gli altri anche da Regione Lombardia. Durante l’incontro, al quale ha preso parte anche Pietro Corti di LarioClimb, abbiamo cercato di capire in che misura le naturali attrazioni dei Resinelli possano essere incrementate – o migliorate – per rendere il luogo appetibile non solo agli amanti del trekking e dell’arrampicata ma ad un più esteso bacino d’utenza.

Diversi gli interventi previsti nel Progetto di Rilancio dei Piani Resinelli (firmato il 17 dicembre 2013), per i quali sono stati utilizzati parte dei 2 milioni e 100 mila euro rientranti nel Progetto Integrato di Sviluppo Locale messo a disposizione della Comunità Montana per il triennio 2012/2015. “Fondi – ha tenuto a precisare il presidente – che potranno essere utilizzati entro ottobre 2015”. Insomma, non c’è tempo da perdere.

 

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L’ingresso al Parco Valentino

 

Così sono ufficialmente in corso i lavori nella Casa Museo di Villa Gerosa, situata all’interno del suggestivo Parco Valentino. Preso atto della sua natura vecchio stile – animali impagliati e reperti minerari le attrazioni centrali – la Comunità Montana ha annunciato l’intenzione di aprire il nuovo Museo entro la fine del 2015, completamente restaurato e rinnovato nei contenuti. “L’idea è costruire un percorso che dai sentieri e dalle vie d’arrampicata sulle Grigne attraversi i Resinelli e il Museo dovrà essere luogo d’informazione principale, non solo per le scolaresche, spesso utenti privilegiate di queste strutture, ma per tutti coloro che vogliano informarsi” ha sottolineato Greppi.

 

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Uno scorcio del Parco Valentino

 

150 mila euro la cifra investita nel progetto, diviso in tre lotti, uno per ogni piano della villa: per quello a livello strada sono già stati avviati i lavori di rifacimento dei serramenti dell’impianto di riscaldamento. “Un piano sarà dedicato al recupero di ciò che nella Casa Museo c’è da tempo”,  riferendosi alla preziosa collezione di disegni di Silvio Saglio, autore delle prime guide Cai Touring sulle Grigne. “Quei disegni – ha proseguito – sono importantissimi e andranno ad affiancare altre notizie storiche e curiose sulla Grigna che, vorrei ricordare, è una delle montagne più frequentate d’Europa”. Un’altra sezione del Museo sarà invece sede di un laboratorio di verifica collegato alle Miniere, attualmente gestito dal Politecnico di Lecco. Infine, sarà realizzata una sala multimediale, il cui progetto è parallelo al recente Osservatorio Culturale Alpinistico Lecchese allestito a Palazzo delle Paure. “Attraverso questa sezione si potrà accedere ai luoghi e ai volti storici della storia dell’alpinismo lecchese, oltre che essere informati e aggiornati sulla fruibilità attuale delle nostre montagne, con particolare attenzione alle Grigne”.

 

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La magnifica Grignetta (2184m)

 

In cantiere ci sono poi alcuni interventi legati alla manutenzione dei sentieri escursionistici: per Greppi infatti il turismo legato al trekking e all’arrampicata interessa particolarmente gli avventori dei Piani Resinelli, soprattutto quelli della fascia Mitteleuropea, un dato di fatto che deve necessariamente far convergere l’attenzione sullo stato dei sentieri. Si tratterà, come spiegato insieme a Pietro Corti di LarioClimb, di un intervento piccolo – 5.000 euro la spesa preventivata – per la messa a norma di alcuni sentieri attrezzati della Grignetta, in particolare della via Direttissima, Val Scarrettore, Cecilia e i punti attrezzati del Saltino del Gatto. “Interventi di questo tipo sono periodicamente necessari dopo l’inverno poiché la neve e il freddo fanno saltare i fittoni” ha spiegato Corti. “Sul tema escursionismo – ha aggiunto Greppi – come Comunità Montana ci piacerebbe creare un gruppo di lavoro per ampliare i temi della discussione. È chiaro che la manutenzione dei sentieri non basta se parliamo di turismo – ha spiegato il presidente –  sarebbe bello poter raccontare in qualche modo a chi li percorre la storia che c’è dietro ai nomi piuttosto che a chi li ha aperti, così come per le vie d’arrampicata, anche se di norma chi fa questo sport è più preparato anche dal punto di vista storico. Sono tutte idee in corso di valutazione”.

 

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La chiesetta del Sacro Cuore ai Resinelli in versione invernale

Sembrano non esserci proposte invece – almeno per ora – per incentivare la frequentazione invernale dei Piani Resinelli, i cui progetti erano sfumati dopo il taglio di 250 mila euro da parte di Regione Lombardia sul secondo lotto dell’Accordo di Programma, che tra gli obiettivi aveva la realizzazione di una pista di sci di fondo. “Si tratterebbe di un intervento dispendioso in mancanza di finanziamenti esterni – ha commentato Greppi – e durante i lavori di verifica di fattibilità avevamo già riscontrato l’opposizione delle proprietà attraverso cui l’anello di fondo avrebbe dovuto passare”.

La mancanza di finanziamenti, ha ricordato quindi Greppi, ha inciso negativamente anche su altri progetti relativi ai Resinelli. Un esempio è quello relativo ai trasporti: “Sappiamo bene che raggiungere i Piani coi mezzi pubblici non è comodo, l’unico pullman che transita da qui parte da Calolziocorte e non fa sosta nemmeno in stazione. Nell’accordo di programma, ad esempio, in vista di Expo c’era un bel progetto, chiamato “Il treno dei desideri”, che avrebbe dovuto collegare Milano ai Piani Resinelli per due domeniche al mese per tutta al durata dell’Esposizione Universale. Anche questo progetto è saltato per la mancanza di fondi, spiace dirlo ma il periodo non è buono” ha puntualizzato il presidente.

“Sono convinto che il discorso del rilancio turistico vada ancora costruito ma per andare avanti serve maggiore coesione tra gli enti chiamati ad occuparsi della progettualità di questo territorio. La coesione nasce di fronte ai progetti forti – ha proseguito Greppi – ed è necessario più che mai andare tutti nella stessa direzione altrimenti ogni sforzo è vano. Come Comunità Montana intendiamo impegnarci per coinvolgere maggiormente diversi enti, pubblici e privati, il Cai in primo luogo, al fine di ampliare l’offerta spesso giudicata insufficiente”.

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Pietro Corti di LarioClimb

Ad esprimersi sui Piani Resinelli turistici è stato anche l’alpinista Pietro Corti, uno dei membri fondamentali di LarioClimb, che non ha esitato a definire “irragionevoli” gli ostacoli che spesso si mettono davanti alla realizzazione di un progetto positivo per la comunità: “Il momento storico è quello giusto – ha spiegato – le fabbriche chiudono, la gente va in cassa integrazione, non c’è niente di meglio delle attrazioni turistiche e culturali. Si fa troppa fatica alle volte, di fronte ad ostacoli irragionevoli”.

“Il progetto che stiamo portando avanti sui Piani Resinelli – ha concluso il presidente – è veramente completo: cerca di unire cultura, ambiente e sport, valorizzando la tradizione di Lecco. Arrendersi, nonostante le difficoltà, sarebbe sbagliato e continueremo a lavorare”.

E nel solco di questa visione ottimista e ottimistica, sarebbero tanti gli spunti e le idee volte a migliorare i Piani Resinelli. In chiave logistica, potrebbe essere presa in considerazione la possibilità di realizzare posti auto interrati rispetto all’attuale piazzale che, da parcheggio stile supermercato qual è, potrebbe essere trasformato in un ingresso degno della maestosa Grignetta e della storia dell’alpinismo che porta con sé. Altro spunto, che ci permettiamo di suggerire, decisamente più abbordabile, è quello di tornare a sfruttare l’effetto Giro d’Italia che tre anni fa giunse ai Piani Resinelli regalando una tappa “da pelle d’oca” come titolò la Gazzetta dello Sport e che resterà nella storia. Evento del quale non è rimasta traccia (Piani Resinelli docet), in barba alla spinta turistica che avrebbe dovuto portare anche negli anni a venire.

 

Sport - Giro Italia 2012 - Piani Resinelli - Matteo Rabottini
Matteo Rabottini all’arrivo della tappa ai Piani Resinelli del Giro d’Italia, era il 20 maggio 2012