Polizia: assemblea sindacale. “Quale futuro per la sicurezza?”

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festa polizia 2015 (2)LECCO – Prosegue lo stato di agitazione proclamato dalle Segreterie Nazionali dei Sindacati di Polizia, dei Vigili del Fuoco e delle altre Forze di Polizia che rappresentano la quasi totalità dei dipendenti del comparto sicurezza e difesa, e nell’ottica di portare su tutti i luoghi di lavoro dei poliziotti la corretta informazione sulla situazione attuale relativa alla propria categoria che sarà ulteriormente impegnata a garanzia della tutela della sicurezza dei cittadini, anche alla luce dei terribili eventi avvenuti in Francia e dei pericoli che corrono tutti i paesi europei di fronte all’offensiva terroristica.

Dopo l’incontro in Questura che ha visto anche la presenza del segretario nazionale Enzo Delle Cave ed alla Sezione Polizia Stradale di Lecco delle scorse settimane,  la segreteria provinciale del sindacato Siap ha indetto per oggi un’assemblea di base negli Uffici della Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione della Questura di Lecco presso i locali della ex “caserma Sirtori”, per discutere delle problematiche che ormai da anni affliggono la categoria anche alle luce delle prospettive future.

“Oltre alle note vicende relative alle penalizzazioni economiche che la Nostra categoria sta subendo da più di sei anni e l’offerta di un misero aumento contrattuale, l’incontro sarà un’occasione per “raccogliere le idee” ed affrontare con decisione le sfide che ci vengono poste da più parti – spiegano dal sindacato di polizia – Tanti nodi rimangono ancora da sciogliere, primo fra tutti, l’esodo infinito dei migranti che ormai è stato letteralmente “scaricato” sulle Questure di tutta Italia che, come si può ben immaginare, non hanno le strutture necessarie per affrontare l’emergenza. Per non parlare dell’ormai prossimo declassamento della Questura a semplice Commissariato, con le conseguenze inevitabili che ciò comporterà sul numero dei tutori dell’ordine”.

Difatti l’incognita della riorganizzazione degli uffici territoriali porterà ad una ulteriore “mobilità” del personale e ad una “precarietà” della sede di servizio.

“E che dire delle auto d’istituto che ormai sono pochissime e ridotte a “brandelli” soprattutto alla Polizia Stradale, incaricata di garantire la sicurezza sulle strade – proseguono – Ci chiediamo come potremo in futuro garantire gli interventi di soccorso pubblico ed assistenza stradale ai cittadini. E poi la scarsità di personale più giovane a causa di un blocco del “turn over” eccessivo, che penalizza la spina dorsale di tutta la struttura facendo mancare “nuova linfa” alla pianta “organica”. L’assenza, senza un chiaro riordino dei ruoli della Polizia di Stato ancora in fase embrionale, di una prospettiva di carriera per il personale che, nonostante le difficoltà che incontra tutti i giorni, dimostra una preparazione professionale ed una volontà encomiabile che colma ogni lacuna. Ci chiediamo, fino a che punto questi colleghi sopporteranno tutte queste umiliazioni? Noi, però, siamo sicuri che nonostante tutte le difficoltà Loro daranno sempre il massimo in ogni occasione”.

“Ma non possiamo continuare ad accettare che tutte le problematiche continuino ad essere scaricate addosso al personale delle Forze di Polizia facendo affidamento al Loro spirito di sopportazione. Chi ci governa stia “sereno” che non abdicheremo così facilmente al nostro compito di vigilare e di denunciare le condizioni in cui devono lavorare ogni giorno i colleghi che ci pregiamo di rappresentare. In conclusione, soprattutto alla luce di quanto è accaduto a Parigi, vorremmo ricordare a tutti che la sicurezza ha un costo, ma che essa rappresenta l’ineliminabile precondizione per la nostra stessa libertà, per il vivere civile, per il futuro dei nostri figli. Le esigenze della prevenzione non possono essere soddisfatte solo dall’invio dei militari. Come ha più volte detto la Nostra Segreteria Nazionale, la sicurezza delle nostre città deve essere ripensata, giacché la vigilanza degli obiettivi sensibili è solo uno degli elementi in gioco, come dimostra la strategia del terrore abilmente architettata ed attuata a Parigi. Servono con urgenza ulteriori assunzioni straordinarie, risorse per la formazione, per l’intelligence, per le strutture finalizzate alla prevenzione ed all’investigazione, a livello centrale e sul territorio. Chiediamo solo di essere messi in condizione di svolgere al meglio il nostro lavoro. Investire in sicurezza significa investire sulla democrazia e sul sereno e pacifico godimento dei diritti da parte di tutta la collettività”.

Un’appello ribadito anche dal sindacato UGL.