LECCO – “Assistere quasi impotenti a sbarchi quotidiani e al dramma di chi trova la morte nel tentativo di fuggire a guerre e persecuzioni ,questo è il conflitto a cui deve fare fronte il nostro Paese : impossibilità di accogliere tutti indiscriminatamente, per motivi economici, certo, ma anche per ragioni tecniche.
Ma se l’Italia, nonostante limiti e pasticci, in fondo ce la mette tutta per tentare di fronteggiare l’emergenza, c’è chi non si fa scrupoli e affronta il problema con un piglio ben diverso. È il caso della Norvegia, Paese dove quelle che vengono definite «deportazioni forzate», ovvero espulsioni di stranieri che non abbiano permessi di residenza ufficiale o che siano accusati di reati, stanno aumentando in maniera esponenziale, per uno stato che per posizione e conformazione non ha certo gli stessi problemi dell’Italia.
I paesi considerati fino ad oggi i più accoglienti del mondo, li cacciano indietro, li spediscono al mittente senza tante storie. La Svezia fedele a una lunga e consolidata tradizione di accoglienza,che offriva alle famiglie in fuga dalla guerra la possibilità di un permesso di soggiorno permanente, nell’attesa di quel documento, dando la garanzia di un tetto, un pasto, un’assistenza e la prospettiva di corsi di lingua e programmi di inserimento, seppure in uno dei villaggi spersi nelle nevi scandinave, oggi quella scelta di civiltà di Stoccolma si sta rivelando, però, insostenibile anche per un Welfare avanzato.
Madrid rivendica il diritto di dissuadere in modo brutale chi tenta di entrare nel loro Paese , la Guardia Civil reagisce e risponde agli assalti sparando proiettili di gomma, e gas al peperoncino:” La Spagna non è l’Italia e i muri di contenimento vengono difesi con la forza”. Le violente repressioni, i respingimenti e i maltrattamenti hanno l’intento di persuaderli nell’impresa. È ancora l’Europa dei due pesi e due misure. Il guaio è di chi è a sud. È lì che arrivano centinaia e centinaia di disperati che si accalcano per entrare. Senza una legge organica sul diritto d’asilo e con un sistema d’accoglienza fondato sull’emergenza e l’improvvisazione non si riuscirà a metter freno ed avere un politica europea sensibile al problema .
E intanto nell’estrema solitudine di un problema europeo il buonismo dell’Italia va avanti ,35 euro al giorno( per non parlare dei 40 di prima accoglienza o dei costi di forze dell’ordine ecc )moltiplicato per i trenta giorni fanno 1050 euro al mese . Una bella cifra non c’è che dire se poi dovessimo moltiplicarla per i 50 -60 mila profughi arrivati dall’inizio di quest’anno quale cifra ne scaturirebbe ?
Fatto sta che una donna anziana che percepisce 500 euro di pensione al mese qualche giorno fa mi fece due conti. Se mi dessero 50 euro in più al mese per me rappresenterebbe la vita ,un solo profugo potrebbe dare la vita a ben 21 pensionati . Un ragionamento che mi ha scioccato ,perché facendo qualche veloce calcolo si potrebbe dare vita a più di un milione di pensionati. Un Europa con due pesi e due misure naturalmente , ma anche un Italia che ricoperta da ipocriti buonismi non riesce a capire cosa succedendo in realtà a casa nostra”.
Ezio Venturini